Forex, euro: operatori non si fidano dell’ottimismo della paura che precede Eurogruppo su Grecia

Un nuovo Eurogruppo, straordinario, è stato convocato oggi alle tre del pomeriggio a Bruxelles per rispondere alla Grecia sulla richiesta di proroga del programma di assistenza finanziaria in scadenza a fine mese. Attese positive e fiducia che si possa arrivare a un accordo che risolva definitivamente la questione precedono il meeting, nonostante il rifiuto tedesco della proposta e uno scambio di battute quasi sopra le righe tra Berlino e Atene. In realtà le distanze rimangono ampie e al di là dell’ottimismo espresso da Tsipras in un tweet “telefonata con il cancelliere Merkel stamattina, toni positivi e interesse a trovare una soluzione che sia di beneficio sia per la Grecia che per l’Eurozona. La ragione che spinge a credere nel raggiungimento di un accordo è infatti una sola ma con un peso specifico rilevante. Un fallimento significherebbe fare un nuovo passo verso il default della Grecia e la possibilità di un’uscita dall’euro (Grexit). Un risultato che sarebbe penalizzante per entrambe le parti.
Che il rischio sia elevato lo testimonia la debolezza dell’euro, in calo questa mattina contro tutte le principali valute. Il cambio eurusd in particolare arretra a 1,132 lasciando quasi mezzo punto percentuale sul terreno, nonostante la prima lettura sui Pmi di febbraio abbia restituito un quadro di generale e moderato miglioramento.
Graficamente l’euro-dollaro rimane inserito all’interno di una fascia di oscillazione tra 1,1530 e 1,1270 dalla quale è destinato a muoversi solo in conseguenza delle decisioni dell’evoluzione della questione greca. “Al momento – commenta Japer Lawler, chief market analyst di CMC Markets Uk – la probabilità che il cambio vada a testare l’una o l’altra soglia sono sostanzialmente equivalenti”. Una soluzione positiva darebbe respiro alla valuta unica che potrebbe estendersi oltre la prima resistenza a 1,1450 verso la parte alta del trading range. Più drammatici potrebbero essere gli effetti sul quadro grafico di un esito negativo. Il cambio si preparerebbe per un affondo verso 1,1270 “livello strategico – segnala Vincenzo Longo, strategist di IG – per evitare una caduta verso 1,11”, minimi dello scorso 26 gennaio e livelli storicamente risalente al settembre 2003.