Forex: euro consolida sopra quota 1,37 dollari, si rafforza la sterlina
Vendite concentrate sul dollaro nella prima parte della giornata con l’euro che risale di slancio sopra la soglia di 1,37 dollari. Alle 10.10 il cross euro/dollaro viaggia nei pressi dei massimi di giornata a quota 1,3723 dollari. Prosegue intanto il sentiero di recupero della sterlina che si è portata sopra quota 1,51 dollari. Sui mercati continua a prevalere l’ottimismo con Wall Street che ieri ha chiuso sui massimi di giornata (+0,40% l’S&P 500) dopo una prima parte di seduta debole complice il calo minore delle attese delle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione e i timori legati all’aumento delle pressioni inflative in Cina (inflazione passata in un mese dall’1,5 al 2,7%) che potrebbero indurre Pechino ad accelerare le misure per frenare il surriscaldamento dell’economia cinese. In nottata dal Giappone è arrivata la revisione al rialzo della produzione industriale a gennaio: il rialzo mensile risulta del 2,7% rispetto al +2,5% m/m precedentemente annunciato. Sul mercato valutario poco mosso il cross dollaro/yen a 90,549yen (-0,18%), mentre il cross euro/yen viaggia sui massimi a 2 settimane a quota 124,20. Il ministro delle Finanze del Giappone, Naoto Kan, ha ribadito che un intervento è sempre un opzione in caso di movimenti bruschi della valuta. Sui mercati si continua a speculare su nuovi interventi della Bank of Japan che potrebbe aumentare le misure volte e combattere la deflazione.
Oggi giornata ricca di dati economici con in Europa la produzione industriale a gennaio (consensus +0,7% m/m), mentre dagli Stati Uniti arriveranno i due dati più importanti dell’ottava. Alle 14.30 i dati sulle vendite al dettaglio a febbraio (consensus +0,1% m/m dopo il +0,5% di gennaio) e alle 15.55 la lettura preliminare di marzo dell’indice sulla fiducia dei consumatori elaborato dall’Università del Michigan. Il dato è atteso a 74 punti, poco sopra i 73,6 punti fatti registrare lo scorso mese. Si tratta del dato più tempestivo per valutare le condizioni dei consumatori poiché fornisce indicazioni del trend della spesa futura. A febbraio il mercato era rimasto scottato dal brusco calo a 46 punti dell’indice sulla fiducia dei consumatori elaborato dal Conference Board, ritornato indietro sui livelli di 10 mesi fa, principalmente a causa delle preoccupazioni relative al mercato del lavoro.
Secondo l’ultimo sondaggio Morningstar pubblicato ieri la maggioranza dei gestori vede il perdurare della debolezza della moneta europea rispetto al biglietto verde nei prossimi mesi. Secondo i gestori nei prossimi mesi potrebbe esserci una pausa accompagnata da ampie oscillazioni del rapporto di cambio. Molto dipenderà dall’evoluzione della crisi greca e dall’andamento dell’economia americana. Quasi il 64% degli intervistati, comunque, prevede un ulteriore calo della divisa comunitaria. Meno del 10% si attende un’inversione del trend rispetto alla prima parte del 2010.