Forex: dollaro in difficoltà, yen all’attacco dei massimi 2009
Dollaro vittima delle vendite oggi sul Forex. L’intonazione positiva dei mercati, a seguito della revisione al rialzo delle stime di crescita da parte della Fed e della risalita dell’export giapponese, ha spinto l’euro sopra la soglia di 1,50 dollari. Alle 11.05 il cross euro/dollaro viaggia a 1,5029 dollari. Biglietto verde che cede terreno anche rispetto alle altre principali valute con cross dollaro/yen a 87,65 (-1,07%), nei pressi dei nuovi minimi 2009 (toccati nell’intraday del 21 gennaio a 87,19).
La parziale delusione arrivata ieri dalla revisione al ribasso del tasso di crescita del pil statunitense nel terzo trimestre (+2,8% dal +3,5% della prima lettura flash) è stata subito controbilanciata nella serata di ieri dalle minute del Fomc. La Federal Reserve ha annunciato la revisione al rialzo delle proprie stime di crescita per l’economia a stelle e strisce. Nel 2010 è attesa una crescita del pil nel range 2,5%-3,5% dal 2,1%-3,3% indicato nelle precedenti previsioni. Per l’anno in corso, invece, la banca centrale americana stima una contrazione dello 0,25% rispetto al -1,25% individuato in precedenza. Nelle minute del Fomc si rimarca comunque come la ripresa sarà lenta e graduale con disoccupazione elevata per diverso tempo, anche se le stime per il 2010 sono lievemente migliorate. Il tasso di disoccupazione, che a ottobre si è attestato al 10,2%, è visto sotto la soglia del 10% nel 2010, tra il 9,3-9,7% dal 9,5-9,8% previsto precedentemente. Il consensus Bloomberg è di un rialzo del 2,6% del pil statunitense nel 2010 e del 3% nel 2011.
Indicazioni positive arrivate oggi anche dal Giappone con l’export che a ottobre risulta in calo del 23,2% a/a dal -30,6% di settembre. Si tratta della minor contrazione degli ultimi 12 mesi. Dalla gran Bretagna è invece arrivata la seconda lettura del pil che nel terzo trimestre risulta sceso dello 0,3% t/t rispetto al -0,4% della prima lettura. Su base annua la contrazione risulta del 5,1%.
Scaletta densa di appuntamenti anche oggi sul fronte macro. Da oltreoceano attese importanti conferme a partire dagli ordini di beni durevoli e dalle spese personali a ottobre. Entrambi i dati sono attesi in crescita dello 0,5% su base mensile. A settembre gli ordini di beni durevoli erano saliti dell’1,4% mentre le spese personali si erano contratte dello 0,5% acuendo i timori circa la dinamica dei consumi negli Usa a causa dell’elevato tasso di disoccupazione. In agenda sempre alle 14.30 i dati sui redditi personali, il deflatore Pce e il consueto dato settimanale sulle richieste settimanali di nuovi sussidi di disoccupazione (consensus 500 mila dai 505 mila della settimana precedente). Alle 16.00 è invece in uscita il dato sulle vendite di nuove case a ottobre (atteso +0,4% m/m dal -3,6% di settembre). Infine la lettura finale dell’indice di fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan (consensus 67 punti dai 66 della prima lettura).
Domani mercati statunitensi chiusi in occasione del Thanksgiving Day.