Forex: il dollaro in controtendenza rispetto al calo della propensione al rischio
Il brusco arretramento della propensione al rischio favorisce il greeenback. Con la Grecia sempre sotto i riflettori ieri sera è arrivata la bocciatura di Moody’s sul Portogallo. L’agenzia di rating ha declassato di quattro gradini il merito di credito lusitano portandolo da “Baa1” a “Ba2” nella categoria dei rating speculativi “junk”, spazzatura. L’outlook è negativo, segno che dobbiamo preparaci a ulteriori declassamenti.
Secondo Moody’s il copione ellenico potrebbe ripetersi anche a Lisbona. L’agenzia ritiene che il governo portoghese potrebbe avere bisogno di un secondo piano di salvataggio e che non riuscirà a portare a termine con successo gli impegni di riduzione del deficit e di stabilizzazione del debito presi con l’Unione Europea e il Fondo monetario internazionale.
Critiche al comportamento dell’agenzia sono arrivate dalla cancelliera Angela Merkel e dalla commissione Ue, che si è detta “dispiaciuta” della decisione sottolineando “il comportamento discutibile” delle agenzie di rating. “Si tratta di un’operazione che non fa che aggiungere un elemento speculativo all’attuale situazione europea”, ha detto il presidente Barroso.
L’altra notizia del giorno, anche in questo caso negativa, è invece arrivata dalla Cina. La People’s Bank of China ha annunciato l’incremento di 25 punti base del tasso di interesse sui depositi bancari e di quello sui prestiti. Si tratta del terzo rialzo del 2011. Il tasso sui depositi a 1 anno salirà al 3,50%, mentre quello sui prestiti sarà portato al 6,56%. La strategia cinese appare chiara, la crescita è secondaria rispetto al contenimento dei prezzi. L’inflazione a maggio ha toccato i massimi da 34 mesi ed a giugno è attesa sopra il 6%.
Una serie di fattori che sta quindi favorendo gli acquisti di asset rifugio. Il dollar index, l’indice che misura l’andamento del biglietto verde contro un basket di valute, quota in rialzo dello 0,4% a 75 punti; la divisa statunitense guadagna terreno contro euro e sterlina, con il primo cross in calo dello 0,7% a 1,4327 ed il cable (gbp/usd) che scende dello 0,4% sotto quota 1,6 a 1,5994. L’avversione al rischio favorisce anche lo yen ed il franco svizzero, che portano il cross con la moneta unica a 115,93 (-0,9%) ed a 1,2018 (-0,9%).
Domani appuntamento all’Eurotower. Secondo gli analisti la Banca centrale europea ritoccherà per la seconda volta dall’inizio dell’anno il costo del denaro portandolo dall’1,25 all’1,5%. “Alla luce degli ultimi eventi credo che la probabilità di un rialzo dei tassi sia diminuita e che un innalzamento dei tassi coglierebbe di sorpresa i mercati”, ha dichiarato Anthony Grech, analista di IG Markets. Nel caso in cui il costo del denaro venisse effettivamente alzato, ha continuato Grech, “potremmo assistere ad un forte rally dell’euro. I guadagni della moneta unica potrebbero però essere di breve durata, in quanto l’ultima cosa di cui l’Eurozona ha bisogno in questo frangente sono proprio tassi di interesse più elevati”.