Forex: il dollar index verso i massimi da due anni
L’avversione al rischio spinge il biglietto verde. Segno più per il dollaro che beneficia della domanda di asset a basso rischio e delle indicazioni arrivate venerdì scorso dal mercato del lavoro. Il saldo delle buste paga a luglio, pari a 80 mila unità, è stato inferiore alle attese ma non così negativo da giustificare un nuovo round, il terzo, di allentamento quantitativo (Quantitative Easing 3). E questo ha finito per favorire il dollaro e ridurre la propensione nei confronti degli asset maggiormente legati al rischio.
Non aiutano le notizie in arrivo dall’Europa dove in attesa del meeting dei Ministri delle Finanze, il rendimento dei decennali spagnoli e italiani sale sopra il sette ed il sei per cento (7,046% e 6,12%) ed i rispettivi differenziali di rendimento con il Bund si portano a 573 ed a 480. In questo contesto il dollar index, dopo aver guadagnato l’1,26 e lo 0,68 per cento nelle ultime due sedute, quota a 83,24 punti non lontano dagli 83,55 punti che rappresentano il livello massimo dall’agosto 2010.
L’eurodollaro nonostante un +0,2% si conferma sotto 1,23 a 1,2292. “Dal punto di vista grafico -commenta Vincenzo Longo di IG Markets- il cambio ha toccato un minimo da due anni nella notte a 1,2250 per poi tornare in prossimità dell’1,2300. Il supporto successivo si colloca a 1,2150 sulle spalle del head & shoulders rovesciato che si è formato a cavallo tra maggio e luglio 2010. Al rialzo le resistenze transitano per 1,2380 e successivamente a 1,2440”.
Nel corso di una testimonianza davanti alla commissione Affari economici e monetari del parlamento europeo, il n.1 della Bce Mario Draghi ha elogiato, definendole “importanti” e “coraggiose”, le riforme messe in campo dall’esecutivo italiano. Secondo il presidente dell’Eurotower la recessione che sta colpendo il Vecchio continente è attribuibile al fatto che finora le politiche destinate al consolidamento dei conti hanno privilegiato un incremento delle imposte a scapito dei tagli alla spesa.