Forex: i dati macro spingono l’eurodollaro sopra quota 1,32
L’eurodollaro ai massimi di seduta. Il buon andamento delle aste nel Vecchio continente e le indicazioni macro arrivate dagli Stati Uniti spingono al rialzo la moneta unica, salita poco fa ad un massimo di seduta di 1,3217 dollari e 107,29 yen. In questo momento i due cross salgono rispettivamente dello 0,4% e dello 0,5% a 1,3201 ed a 107,14.
Questa mattina il Tesoro italiano, in attesa delle aste di Bot e Btp in agenda rispettivamente giovedì e venerdì, ha collocato Certificati di credito del Tesoro “zero coupon” (CTZ) con scadenza 2014 per 2,5 mld, al massimo della forchetta inizialmente prevista (1,5-2,5 miliardi). Il collocamento è avvenuto al rendimento medio del 3,355% dal 2,352% della precedente asta di fine marzo, che rappresentava il livello minimo dal novembre 2010. Allocati anche 442 milioni di Buoni del Tesoro Poliennali indicizzati all’inflazione dell’Area Euro al 2019 e 501 milioni di BTPei 2017. In calo lo spread con i decennali tedeschi, sceso a 399 punti base.
Giornata di aste anche per Madrid ed Amsterdam. Il Tesoro spagnolo ha collocato titoli a breve scadenza per 1,93 miliardi di euro. Il tre mesi è stato allocato ad un rendimento medio dello 0,634% (dallo 0,381%) mentre il bond semestrale segna una crescita del rendimento medio dallo 0,836% all’1,58%. Il day-after le dimissioni del governo, nell’asta olandese sono stati collocati 1,995 miliardi di titoli, a metà del range 1,5-2,5 miliardi precedentemente indicato. Il titolo a due anni ha registrato un rendimento medio dello 0,523% mentre quello con scadenza 2037 rende il 2,782%.
L’euro ha poi beneficiato dei dati arrivati da Oltreatlantico. I prezzi delle abitazioni misurati dall’indice S&P Case Shiller a febbraio hanno evidenziato il primo rialzo in 10 mesi salendo dello 0,2% destagionalizzato mentre l’indicatore redatto dalla Fhfa (Federal Housing Finance Agency), nello stesso mese ha segnato un +0,3% congiunturale. Meglio del previsto anche il dato relativo le vendite di nuove case, che a marzo hanno totalizzato 328 mila unità. Non solo. L’indice manifatturiero preparato dalla Fed di Richmond ad aprile è passato da 7 a 14 punti, mentre gli analisti avevano stimato un dato in linea con il precedente, e la fiducia dei consumatori non ha fatto segnare variazioni significative attestandosi a 69,2 punti.
Tra le altre storie del giorno, vendite sull’aussie, il dollaro australiano. L’incremento sotto le attese messo a segno dall’inflazione, salita nei primi tre mesi dell’anno dello 0,1%, spiana la strada ad un nuovo taglio dei tassi da parte della Reserve Bank of Australia, il cui board si riunirà la prossima settimana. Nel corso della seduta l’aussie è sceso fino a 1,0246 rispetto al dollaro Usa ed in questo momento il cross con l’euro sale a 1,2797.