Forex: i dati macro spingono al rialzo listini e moneta unica
I dati macroeconomici migliori delle attese spingono al rialzo i listini azionari e con essi la moneta unica, che dopo un minimo di seduta toccato a 1,2110, in questo momento quota 1,2277 (+0,06%) contro la moneta statunitense. La giornata si era aperta all’insegna dei peggiori auspici: in Europa il tasso di disoccupazione ad aprile è salito al 10,1% (massimo dal 1998) e la Bce ha pronosticato svalutazioni per il comparto bancario a 195 mld nel biennio 2010-2011; dalla Cina invece il Pmi manifatturiero è sceso più del previsto ed il Financial Times ha riportato le dichiarazioni di un funzionario della Banca centrale cinese, secondo cui “i problemi immobiliari cinesi sono più gravi della crisi dei subprime”.
Tutta una serie di notizie che hanno alimentato le incertezze sui mercati, facendo piombare gli operatori nell’incubo double-dip (recessione-ripresa-recessione); la nuova recessione partendo dall’Europa, dove troverebbe terreno fertile grazie alle politiche di austerità, potrebbe zavorrare anche la ripresa nel resto del mondo.
Per quanto riguarda gli aggiornamenti macroeconomici statunitensi, l’Ism manifatturiero a maggio è sceso meno delle attese a 59,7 punti, mettendo a segno il decimo risultato sopra quota-50 (che separa espansione e recessione) consecutivo, e le spese per costruzioni hanno registrato un rialzo del 2,7%, con il consenso orientato per una variazione congiunturale nulla.
Banche centrali protagoniste in Australia e Canada. Mentre la Reserve Bank of Australia, viste le turbolenze in arrivo dall’Europa, ha preferito confermare il costo del denaro al 4,5%, la Bank of Canada, primo Paese tra quelli del G7, ha alzato l’overnight allo 0,50%. Entrambe le divise perdono terreno sul valutario, con la prima che scambia a 0,8386 contro dollaro (aud/usd) ed a 1,4622 nel cross con l’euro (eur/aud) e la seconda che quota 1,0488 nell’incrocio usd/cad e 1,2867 nell’eur/cad.