Forex: i dati macro e le aste sostengono l’euro

La moneta unica sale in scia delle indicazioni macro e delle aste di titoli pubblici. Dopo il +8,9% registrato dall’economia cinese nel quarto trimestre (consenso +8,6%), indicazioni positive sono arrivate anche dalla Germania, con l’indice Zew salito più delle attese a -21,6 punti, e dagli Stati Uniti, dove l’indice che misura l’andamento del manifatturiero dello Stato di New York si è portato a 13,48 punti.
E nonostante le bocciature arrivate dall’agenzia di rating Standard & Poor’s, bene anche le aste di titoli pubblici. Il Tesoro spagnolo ha collocato titoli a 12-18 mesi per 4,88 miliardi di euro, nella parte alta del range 4-5 miliardi fissato in precedenza. Il rendimento dei titoli a 12 mesi è sceso dal 4,05 registrato a metà dicembre al 2,049% mentre il dato relativo i bond a 18 mesi è passato dal 4,226 al 2,399%. Il day-after il downgrade di S&P’s, il fondo salva-Stati Efsf (European financial stability facility) ha collocato obbligazioni a sei mesi per 1,5 miliardi con un rendimento medio dello 0,2664% ed un rapporto tra offerta e domanda di 3,1.
Sul valutario il clima di propensione al rischio ha favorito l’euro, che quota 1,2731 dollari e 97,81 yen, +0,5%, in entrambi i casi, rispetto al dato precedente. “Per quanto riguarda l’eurodollaro – ha dichiarato Michael Hewson, analista di CMC Markets – il livello chiave in ottica rialzista rimane la resistenza posta a 1,2870/80 o i massimi fatti segnare la scorsa settimana”. Gli acquisti di asset considerati più rischiosi stanno indebolendo il biglietto verde. In questo momento il dollar index, l’indice che rileva le performance del biglietto verde contro un basket di valute, segna un calo dello 0,4% a 81,14 punti.
Tra le commodity currencies, gli acquisti sul dollaro canadese stanno spingendo al ribasso il cambio con il greenback, che registra un calo dello 0,3% a 1,0141. Oggi la Bank of Canada per l’undicesima volta consecutiva ha confermato il costo del denaro all’1%. I funzionari della Boc hanno detto che la crescita economica nei prossimi mesi sarà “inferiore alle stime diffuse in precedenza” alla luce del “deterioramento dell’outlook” e “dell’incremento dell’incertezza”.