Forex: continuano gli acquisti di euro, riflettori puntati sul G20 e sull’Eurotower
L’euro si conferma tonico. Nel corso della settimana il nuovo pacchetto di aiuti destinato ad Atene ed alcune indicazioni positive relative l’economia tedesca hanno sostenuto l’andamento della moneta unica che ha guadagnato il 2,5% nei confronti del dollaro ed il 4% nel cross con lo yen. In questo momento per acquistare un euro sono necessari 1,3465 dollari e 108,69 yen, i livelli maggiori da inizio dicembre e dai primi di novembre del 2011.
Massimi da 7 mesi e mezzo invece per il dollaroyen che avanza di 1 punto percentuale a 80,720. Il cross ha guadagnato l’1,5% nelle ultime cinque sedute, il 4% nell’ultimo mese e 5 punti percentuali da inizio anno. La scorsa settimana la Bank of Japan ha aumentato a sorpresa il piano di allentamento quantitativo di 10 mila miliardi di yen.
“Il cambio -ha dichiarato Vincenzo Longo di IG Markets- dopo aver consolidato nella seduta di ieri andando a chiudere sulla soglia di 80,00, ha ripreso ad apprezzarsi questa mattina salendo ai nuovi massimi da luglio 2011 a 80,80. Il cross sembra sempre più diretto verso 82,20 e troverà una resistenza a 81,50. Il supporto resta a 80,00.”
Oggi nel corso della seconda parte sono arrivate nuove indicazioni positive dai dati macro statunitensi. L’indice redatto da Thomson Reuters e dall’Università del Michigan a febbraio ha evidenziato un incremento a 75,3 punti, dai 75 di gennaio. Meglio del previsto anche le vendite statunitensi di nuove unità abitative che a gennaio si sono attestate a 321 mila unità. Nel primo caso gli analisti avevano pronosticato 73 punti mentre nel secondo il consenso era pari a 315 mila.
Nel corso del weekend l’attenzione egli operatori sarà rivolta oltreoceano. Domani a Città del Messico prende il via un G20 che sarà incentrato sul supporto all’Eurozona. Mercoledì prossimo sarà invece la volta della seconda asta a 3 anni della Banca centrale europea. Dopo gli ultimi commenti del presidente Draghi, secondo cui l’importo del secondo LTRO (Long Term Refinancing Operation) sarà sostanzialmente in linea con la prima operazione, le attese degli analisti si sono dimezzate passando da 1.000 a 500 miliardi di euro.