Forex: la BoJ non fa paura, ancora acquisti sullo yen
Continuano gli acquisti di yen. Il rallentamento dell’economia globale sta alimentando l’avversione al rischio e, nonostante la decisione della Bank of Japan di incrementare il piano di acquisto asset da 45 a 55 mila miliardi, la divisa nipponica continua a guadagnare terreno rispetto alle principali controparti.
La mossa della BoJ, +10 mila miliardi di yen (circa 127 miliardi di dollari), è ben poca cosa rispetto ai 40 miliardi di dollari mensili messi in campo dalla statunitense Federal Reserve. Inoltre sia il QE3 targato Fed sia l’anti-spread della Banca centrale europea possono contare, al contrario dell’allentamento garantito dalla Banca centrale nipponica, su una potenza di fuoco in teoria illimitata (anche se nel caso del Bce gli acquisti saranno sterilizzati).
Attualmente l’incrocio con il dollaro scende a 78,25 dopo aver toccato un minimo a 78,01 yen mentre il cambio con la moneta unica arretra di un punto percentuale a 101,35. Per quanto riguarda il primo cross “un livello rimbalzo potrebbe essere 78,45 ed ulteriori acquisti potrebbero alimentare temporaneamente la corsa sino a 78,60, mentre al ribasso una rottura di 78 apre per una correzione sino a 77,8”, ha commentato Vincenzo Longo di IG Markets.
La giornata è iniziata con l’aggiornamento relativo il Pmi cinese calcolato da Hsbc che si è confermato sotto la soglia dei 50 punti per l’undicesimo mese consecutivo attestandosi a 47,8 punti. È stata poi la volta degli indici Pmi dell’eurozona, che sia nel caso del manifatturiero che del settore servizi sono risultati pari a 46 punti, anche in questo caso quindi al di sotto del fatidico spartiacque che separa espansione e recessione dell’economia. Nel corso del pomeriggio indicazioni peggiori delle attese sono arrivate dalle nuove richieste di sussidio statunitensi, scese meno del previsto a 382 mila, e dalla fiducia dei consumatori europei, in calo a -25,9 punti.