Forex: l’avversione al rischio favorisce dollaro, yen e franco svizzero
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Le incertezze sullo stato dell’economia spingono ancora al ribasso la moneta unica, favorendo quelle valute, dollaro e yen in primis, generalmente considerate un alleato prezioso nei momenti di tensione. L’ammorbidimento delle posizioni da parte di Axel Weber, candidato alla successione di Trichet, ha preoccupato non poco gli operatori, che oggi stanno facendo i conti anche con un report di Moody’s, che evidenzia come i tagli ai bilanci pubblici finiranno per rallentare la crescita europea.
Le mutate preferenze degli operatori sono ben evidenziate dal calo dell’euro nell’incrocio con il franco svizzero, che in mattinata ha toccato 1,3104, non lontano dal minimo di sempre, posizionato a 1,3073. In questo momento per acquistare un euro sono necessari 1,3174 chf, con un calo dello 0,3% rispetto al dato precedente.
Ma come detto a fare la voce grossa sono anche la divisa statunitense e quella giapponese, che scendono dello 0,8% contro la moneta unica, quotando rispettivamente 1,2702 e 108,19. Lo usd/jpy scambia invece stabile a 85,16 in attesa dell’intervento della Bank of Japan e dell’esecutivo nipponico, che hanno annunciato a più riprese di voler combattere l’eccessivo apprezzamento della moneta.
Tornando all’Europa, in calo i dati relativi la fiducia dei direttori degli acquisti. Il Pmi manifatturiero ad agosto è sceso a 55 punti dai 56,7 precedenti, mentre l’indice relativo il settore servizi è passato da 55,8 a 55,6 punti.