Notizie Forex: l’avversione al rischio ed i dati sull’inflazione spingono al rialzo il greenback

Forex: l’avversione al rischio ed i dati sull’inflazione spingono al rialzo il greenback

15 Giugno 2011 17:54

L’euro scivola ancora e si porta ai minimi da due settimane e mezzo contro il biglietto verde. Per acquistare un euro sono necessari 1,4157 dollari, l’1,9% in meno rispetto alla precedente rilevazione. Oggi ad appesantire la view sulla moneta unica ci è messa anche Moody’s, che ha messo sotto osservazione per un possibile declassamento il giudizio su BNP Paribas, Sociètè Gènèrale e Crèdit Agricole. La decisione è stata causata “dall’esposizione della banche al debito sovrano greco, sia attraverso posizioni dirette in titoli di Stato, che tramite prestiti concessi al settore privato”, ha spiegato l’agenzia di rating. Ed a proposito Grecia, di banche e di agenzie di rating, Standard & Poor’s dopo la bocciatura del rating sovrano ha tagliato il giudizio su 4 istituti ellenici da “B” a “CCC”.

Secondo S&P’s gli istituti di credito di Atene rischiano di dover fronteggiare una crisi di liquidità nel breve termine, visto che il processo di ristrutturazione del debito potrebbe mettere sotto pressione i depositanti retail. La pressione sull’euro si è poi intensificata dopo la diffusione della notizia secondo cui il Primo Ministro ellenico Papandreou avrebbe proposto la formazione di un governo di unità nazionale per l’approvazione del piano di salvataggio EU/FMI.

L’incremento dell’avversione al rischio sta spingendo al rialzo il biglietto verde, che vede il dollar index salire dell’1,76% a 75,64 punti. Il cambio con la divisa nipponica sale di mezzo punto percentuale a 80,940 mentre quello con il franco svizzero con un +1,1% si porta a 0,8545. Merito anche dei dati relativi l’inflazione di maggio, spinta al rialzo dal maggior balzo mensile dall’ottobre 2009 dei costi delle nuove autovetture (+1,1%).

Il Cpi a stelle e strisce il mese scorso è salito dello 0,2% rispetto al +0,1% atteso dal mercato. A sorprendere è stato il balzo dell’indice core, quello calcolato al netto delle componenti cibo ed energia, che ha fatto segnare un +0,3% m/m (+0,2% il consensus), il maggior incremento congiunturale dal luglio 2008. A livello tendenziale l’inflazione risulta del 3,6% (dal 3,2%) in versione completa e dell’1,5% (dall’1,3%) in versione depurata.