Forex: l’aussie frena su deboli riscontri da mercato del lavoro, l’euro vede quota 1,29 $
Si ferma la corsa del dollaro australiano complici i deboli riscontri arrivati oggi dal mercato del lavoro. L’aussie, nome con cui viene identificato il dollaro australiano, è sceso sotto quota 1,04 dollari Usa dopo che martedì aveva toccato i massimi da inizio novembre (1,0451). A dicembre il numero di occupati in Australia è sceso di 29.300 unità rispetto alle -7.500 del mese precedente (dato rivisto da -6.300). Le attese erano per un progresso di 10mila unità. Debole soprattutto il dato degli occupati part time (-53.700), mentre quelli a tempo pieno sono cresciuti di 24.500 unità. Il tasso di disoccupazione risulta del 5,2%, in linea con il dato precedente che è stato rivisto dal 5,3% comunicato il mese scorso. Dollaro australiano che nei giorni scorsi aveva beneficiato insieme alle altre commodity currencies dei riscontri migliori delle attese arrivati dall’economia cinese.
In Europa oggi riflettori puntati sulle aste di titoli di stato che si terranno in Francia e Spagna. In particolare Parigi offre titoli a medio-lungo termien per massimi 9,5 mld (fra i 6,5 e gli 8 miliardi di euro di Btan e fra 1 e 1,5 miliardi di Btan indicizzati). Madrid prevede il collocamento di 4,5 mld di euro di titoli. “Le aste di titoli spagnoli e francesi oggi rappresentano un test per verificare se il successo registrato con le offerte di titoli a breve sarà replicato, dopo i downgrade decisi la scorsa settimana da S&P”, commenta oggi Michael Hewson, analista di CMC Markets.
Il cross euro/dollaro mantiene l’intonazione positiva degli ultimi giorni e oggi si è spinto fino a un massimo oltre quota 1,29 dollari (1,2909). “La moneta unica sembra prepararsi per una rottura dei massimi della scorsa settimana a 1,2880, che se sostenuta potrebbe portare a un movimento verso 1,3000”, rimarca Hewson.
Intanto oggi la Bce ha annunciato una forte riduzione l’ammontare dei fondi depositati dalle banche dell’Eurozona presso la Banca centrale europea. Ieri i depositi degli istituti di credito sono risultati pari a 395,327 miliardi di euro rispetto al livello record toccato martedì a quota 528,2 miliardi di euro.