Focus di Moody’s sul deficit nipponico: lo yen sbanda
Quanto è reale il rischio downgrade per il Giappone? Una risposta interessante arriva dal Forex. Contrariamente all’indifferenza che di recente ha accolto le decisioni delle agenzie di rating, lo yen sta vivendo da alcune ore in balia della notizia di un posizionamento in creditwatch del rating giapponese da parte di Moody’s.
Ha così preso corpo un movimento di deprezzamento dello yen nei confronti di euro e dollaro. Il cambio USD/JPY che è passato da 80 all’attuale quota 81,5 dopo un massimo a 81,75, mentre l’euro contro yen è salito fino agli attuali 117,50.
Alcuni analisti tecnici hanno segnalato che il movimento è frutto di una reazione tecnica alla fallita rottura ribassista di 80,70 USD/JPY, ma non vi è dubbio che la decisione chiave sia quella presa da Moody’s. L’agenzia ha annunciato oggi di aver messo sotto osservazione il giudizio sul Paese per un possibile downgrade nei prossimi mesi. Il giudizio sul Giappone è ora fissato al gradino Aa2. La possibilità di una bocciatura è legata alle preoccupazioni per le prospettive di crescita in calo e per la capacità del governo di intervenire al fine di ridurre il deficit. “Senza una strategia efficace, il debito aumenterà inesorabilmente da un livello che è già ben al di sopra di quello delle altre economie avanzate”, si legge nella nota odierna.
Il rapporto debito/PIL del Giappone è pari a circa il 170%. Approssimativamente il 93% del debito giapponese è in mano a investitori domestici.
Da rilevare che questa mattina è stato reso noto il dato sulla produzione industriale nipponica in aprile. L’indicatore ha segnato ad aprile un progresso dell’1% rispetto al mese precedente e un calo del 14% su base annuale. Gli analisti avevano stimato un rialzo mensile del 2% e un ribasso annuale del 12,4%.
I riflettori sono ora puntati sui dati Usa di questo pomeriggio. Nel caso si rivelassero positivi, la flessione dello yen contro dollaro potrebbe proseguire in direzione di quota 82.