Notizie Il Fmi strizza l’occhio a loonie e aussie

Il Fmi strizza l’occhio a loonie e aussie

20 Novembre 2012 09:28

Commodity currency in evidenza nella giornata di ieri sull’ottimismo dei mercati legato al possibile accordo in tempi brevi in seno al Congresso Usa per evitare il fiscal cliff. Tra queste si sono distinte il dollaro canadese e quello australiano che potrebbero presto entrare nell’elite delle valute indicate dal Fondo Monetario Internazionale (Fmi) nel suo report sulla composizione delle riserve in valuta estera, il cosiddetto Cofer, che indica le scorte monetarie delle banche centrali di tutto il mondo.

Attualmente sono solo 5 le valute che compaiono singolarmente nel Cofer (Composition of Foreign Exchange Reserves) del’istituto di Washington. Le restanti divise sono inserite sotto la voce “altre valute”. La maggior parte di tali riserve sono ad oggi detenute in cinque valute ritenute dagli investitori le più sicure al mondo (dollaro Usa, euro, sterlina inglese, yen giapponese e franco svizzero).

In un’appendice nelle pagine finali di un nuovo rapporto sulle statistiche del Fmi, l’istituto ha riconosciuto l’uso crescente dei dollari canadesi e di quelli australiani come valute di riserva tra alcune banche centrali. La comparsa come singole voci di dollaro australiano e dollaro canadese aumenterebbe potenzialmente il loro fascino tra gli investitori internazionali.

Non c’è una tempistica su quando effettivamente il FMI elencherà separatamente anche loonie e aussie come avviene già per le cinque principali valute. E’ ormai da 13 anni che il Fondo monetario internazionale non inserisce nuove valute di riserva dopo l’introduzione dell’euro 1999.