Fitch taglia stime su Usa ed Europa. Crescita globale sarà solo del 2,2% quest’anno
La crescita prevista per le principali economie avanzate è di solo l’1% nel 2013, seguito da solo una modesta accelerazione e graduale a +1,9% nel 2014. Fitch si aspetta inoltre che l’inflazione media nei Paesi avanzati si mantenga al di sotto del 2% nel 2013 e 2014 e che le principali banche centrali mantenengano tassi di interesse bassi per tutto il 2013 e, in linea con la guidance della Fed, oltre il 2014 negli Stati Uniti.
In generale, rimarca il direttore del Fitch Sovereign team, Gergely Kiss, l’economia globale dovrebbe beneficiare dell’affievolirsi di “rischi di coda” legati a fiscal cliff degli Stati Uniti, break-up Eurozona e atterraggio duro in Cina. Tuttavia, la debole fiducia di imprese e consumatori, l’indebitamento elevato e il continuo consolidamento fiscale in molti Paesi peserà sulla ripresa.
Stati Uniti: debolezza fine 2012 solo temporanea, buoni segnali da lavoro e immobiliare
Negli Stati Uniti, il Pil inaspettatamente debole nell’ultimo trimestre del 2012 è dovuto principalmente a effetti temporanei, come ad esempio il forte calo della spesa federale e la caduta delle scorte. Tuttavia, secondo Fitch i miglioramenti nei mercati del lavoro e delle abitazioni forniscono una base per un recupero più robusto. Fitch ha rivisto al ribasso le sue previsioni di crescita degli Usa nel 2013 al 1,9% dal 2,3% per l’effetto del negativo Q412 e dell’impatto del sequester, mentre la previsione 2014 è rimasta invariata a +2,8%.
Per Eurozona recupero lento in seconda parte 2013
Per l’eurozona, la cui recessione si è inasprita a fine 2012 con una contrazione del 0,6% su base trimestrale nonostante la marcata riduzione della tensione finanziaria nella Periferia, Fitch ha tagliato le stime per il 2013-2014 e prevede un recupero lento e irregolare a partire dalla metà del 2013 sostenuto da un rallentamento del ritmo di austerità fiscale e di stress finanziario. “Tuttavia – si legge nel Geo di Fitch – gli oneri del debito elevati, le rigidità strutturali e l’alta disoccupazione vincolerà il ritmo della ripresa comportando rischi al ribasso”. La nuova stima è pertanto di una contrazione del PIL dello 0,5% nel 2013, seguita dal +1% di crescita nel 2014, mentre la disoccupazione resterà al di sopra del 12% fino al 2014.
La cura Abe risolleverà l’economia giapponese
View più ottimista invece sull’economia giapponese che nel breve periodo beneficerà della spinta da ‘Abenomics’, la nuova strategia politica di rilancio voluta dal nuovo premier Shinzo Abe. L’allentamento monetario guidato dal nuovo obiettivo di inflazione, lo stimolo fiscale adottato nel bilancio suppletivo e la forte svalutazione dello yen aumenterà secondo Fitch la crescita del PIL nipponico al 1,9% nel 2013. “Il successo del nuovo regime di politica monetaria – conclude l’agenzia di rating – dipenderà dal suo effetto sullo yen, sulle aspettative di inflazione e sui rendimenti obbligazionari”.