Fitch restituisce l'”investment grade” a Fiat
Con una doppia promozione, da BB a BBB- (saltato il gradino BB+), Fitch Ratings ha restituito al credito a lungo termine di Fiat i galloni dell'”investment grade” con un outlook stabile. E’ stato elevato anche il rating del credito a breve termine, passato a F3 da B. Un altro voto positivo si aggiunge quindi alla pagella del gruppo automobilistico torinese e del suo pilota, Sergio Marchionne dopo le promozioni ricevute nei mesi passati da S&P’s e da Moody’s che hanno però mantenuto il merito di credito di Fiat ancora a livello “junk” (titoli spazzatura). Nel primo caso il rating è stato modificato a inizio mese a BB+ da BB con un outlook positivo, nel secondo il ritocco era arrivato a febbraio, a Ba2 da Ba3.
Secondo Fitch Ratings Fiat ha tutte le carte in regola per proseguire speditamente sulla strada intrapresa “raggiungendo gli obiettivi di ricavi e margine operativo in ciascuna delle sue divisioni” ma per ottenere nuove promozioni “dovrà dimostrare ulteriori miglioramenti sostenibili”, il che giustifica l’outlook stabile.
L’analisi dei professioni sti di Fitch Ratings non si limita ai progressi finanziari fatti dal gruppo. Viene sottolineato l’effetto positivo delle strategie scelte dal Lingotto, che si è concentrato sul miglioramento del mix produttivo, sull’attrattività di prodotto, sull’efficienza produttiva e sulla selezione attenta delle alleanze. “Il ringiovanimento del marchio è stato finora un successo” si legge nel report “in particolare grazie ai lanci di Panda e Grande Punto, ma anche il brand Alfa è in continua crescita”.
Per il futuro il business plan della compagnia viene definito “solido” e capace di supportare la crescita “nei prossimi due anni”. E’ previsto il lancio di 23 nuovi modelli e l’aggiornamento di ulteriori 23. Obiettivi importanti da raggiungere entro il 2010 ma sui quali gli analisti della casa di rating si mantengono cauti definendoli “ambiziosi”, in particolare alla luce delle difficoltà presentate dall’ambiente di mercato “forte competizione e continua pressione sui prezzi. Oltretutto – è la conclusione – Fiat appare sbilanciata su due mercati in particolare, Italia e Brasile, e sul piano della qualità e dell’affidabilità rimane ancora strada da fare prima di poter colmare il ritardo rispetto ai suoi concorrenti”.