L’indice di fiducia dei consumatori italiani è sceso in luglio ai minimi degli ultimi 15 anni, toccando il livello più basso dal novembre 1993. L’indicatore calcolato dall’Isae è infatti sceso a 95,8 punti, arretrando di oltre 3 punti da quota 99,9 dove si era attestato in giugno. Cresce quindi il pessimismo degli italiani, così come già accaduto nei primi mesi del 2008.
Gli indicatori relativi al quadro economico generale e alle aspettative a breve termine hanno fatto segnare le flessioni più significative, passando rispettivamente da 81,6 a 72,2, e da 97,6 a 88,4. La fiducia relativa alla situazione economica corrente è rimasta invece sostanzialmente invariata a 103 (era 103,1 in giugno), mentre quella relativa alla situazione personale degli intervistati passa da 109,9 a 108,9 punti.
Si deteriorano in particolare le previsioni sulla situazione economica del paese e sul mercato del lavoro. Recuperano poi le valutazioni circa gli acquisti correnti di beni durevoli ma calano le future intenzioni di acquisto. Diminuiscono ad esempio le intenzioni di acquisto di automobili, ma recuperano quelle relative all’abitazione (acquisto e soprattutto manutenzione straordinaria).
Sul fronte dell’inflazione si ridimensionano parzialmente i giudizi sugli aumenti registrati negli ultimi 12 mesi ma si rafforzano le attese inflazionistiche per i 12 mesi successivi
A livello geografico la fiducia scende in tutte le ripartizioni territoriali, con flessioni particolarmente marcate nel Nord Est e nel Mezzogiorno.