Fiat: utili trimestrali in crescita ma sotto le attese, target 2013 rivisti al ribasso
Fiat Group ha chiuso il terzo trimestre con un utile netto in crescita a 189 milioni di euro rispetto ai 171 milioni realizzati nello stesso periodo dell’anno scorso (rideterminato a seguito dell’adozione dell’emendamento allo IAS 19). Il risultato è al di sotto del consensus pubblicato dal Lingotto che prevedeva un utile netto pari a 265 milioni di euro. Per Fiat esclusa Chrysler, la perdita netta si è ridotta di 37 milioni di euro a 247 milioni di euro. I ricavi sono ammontati a 20,7 miliardi di euro, saliti dell’1,4% rispetto a dodici mesi fa (+8% a cambi costanti). L’utile della gestione ordinaria è stato pari a 816 milioni di euro, in calo rispetto ai 901 milioni di euro del terzo trimestre 2012 essenzialmente per l’impatto sfavorevole dei cambi di conversione, pari a 80 milioni di euro. A cambi costanti il risultato è in linea con quello dello stesso periodo del 2012.
L’indebitamento netto industriale al 30 settembre 2013 è pari a 8,3 miliardi di euro, in aumento rispetto ai 6,7 miliardi di euro di fine giugno. Il debito netto industriale di Fiat esclusa Chrysler è di 7,1 miliardi di euro, con un incremento di 1,7 miliardi di euro rispetto a fine giugno. La liquidità disponibile complessiva è pari a 20,1 miliardi di euro, in diminuzione di 0,8 miliardi di euro rispetto alla fine del secondo trimestre.
Obiettivi 2013 rivisti al ribasso
Fiat Group ha aggiornato i propri obiettivi per il 2013, sulla base dei risultati dei primi nove mesi dell’anno, nonché delle attese sulla performance operativa e sull’andamento dei cambi per l’ultimo trimestre. I ricavi ora sono previsti a circa 88 miliardi di euro (da un intervallo tra 88 e 92 miliardi di euro, corrispondente ad un intervallo tra 84 e 88 miliardi di euro a cambi correnti), l’utile della gestione ordinaria visto nell’intervallo tra 3,5 e 3,8 miliardi di euro (da un intervallo tra 4,0 e 4,5 miliardi di euro, corrispondente ad un intervallo tra 3,7 e 4,2 miliardi di euro a cambi correnti), l’utile netto nell’intervallo tra 0,9 e 1,2 miliardi di euro (da un intervallo tra 1,2 e 1,5 miliardi di euro, corrispondente ad un intervallo tra 1,0 e 1,3 miliardi di euro a cambi correnti); l’indebitamento netto industriale nell’intervallo tra 7 e 7,5 miliardi di euro (da circa 7 miliardi di euro, che non includevano circa 0,2 miliardi di euro di impatto negativo dovuto agli investimenti in partecipazioni del terzo trimestre al netto dell’effetto cambi).
I conti di Chrysler
Di ben altro tenore i conti pubblicati in mattinata da Chrysler. La controllata Usa ha riportato nel terzo trimestre del 2013 un utile netto in crescita del 22% a 464 milioni di dollari rispetto ai 381 milioni registrati nell’analogo periodo dell’anno scorso. I ricavi netti sono aumentati del 13,5% a 17,564 miliardi di dollari dai 15,478 miliardi di dodici mesi fa mentre l’utile operativo modificato si è attestato a 862 milioni in confronto ai 706 milioni del terzo quarto del 2012 (+22%). L’indebitamento finanziario netto al 30 settembre è pari a 888 milioni di dollari, in aumento dai 656 milioni di fine giugno e ai 693 milioni di un anno fa.
Chrysler ha confermato la guidance per l’intero 2013 e prevede che le consegna globali saranno pari a circa 2,6 milioni. I ricavi netti dovrebbero attestarsi a 72-75 miliardi di dollari, l’utile operativo modificato a 3,3-3,8 miliardi, l’utile netto a 1,7-2,2 miliardi e il free cash flow almeno di 1 miliardo di dollari.
Crollo di Fiat a Piazza Affari dopo la pubblicazione dei conti trimestrali. Il titolo sul Ftse Mib al momento è sospeso per eccesso di ribasso con un calo teorico del 5,75% a 5,495 euro.