Fiat: titolo prosegue il recupero, pronta a tutto per concludere la fusione con Chrysler
Fiat prosegue il recupero a Piazza Affari dopo un inizio d’agosto sotto pressione in scia alle voci di recessi elevati. Il titolo del Lingotto, sceso la scorsa settimana sotto quota 7 euro per la prima volta da gennaio, mostra un progresso di circa 1,5 punti percentuali a 7,90 euro anche se resta ancora lontano dai 7,727 euro fissati per il recesso e dagli oltre 9 euro di metà aprile (massimi del 2014).
Sul mercato si inizia a ragionare alle ipotesi alternative qualora i diritti di recesso superassero il tetto dei 500 milioni di euro. Condizione che farebbe saltare la fusione con Chrysler. Se questa soglia venisse superata Fiat potrebbe convocare una nuova assemblea straordinaria per innalzare l’asticella, modificando quindi le attuali condizioni. Un’altra ipotesi, rilanciata da Sergio Marchionne, è quella che Fiat offra ad altri azionisti i titoli provenienti dal recesso.
Il gruppo torinese è quindi pronto a tutto per mandare in porto la fusione con Chrysler dopo che l’assemblea dell’1 agosto ha approvato a maggioranza il progetto di fusione con Detroit dando vita a Fiat Chrysler Automobiles (Fca). Per rendere effettiva la fusione, però, l’assemblea ha stabilito che l’ammontare della somma da pagare agli azionisti che eserciteranno il diritto di recesso non dovrà superare i 500 milioni di euro.
Questo ha scatenato le vendite sul titolo visto il prezzo del recesso, fissato a 7,727 euro, e la soglia relativamente bassa fissata dall’assemblea. In sostanza se 65 milioni di azioni, che corrispondono a circa il 5,2% del capitale, chiederanno il recesso la fusione con Chrysler verrà riproposta nei prossimi mesi. Il rischio è concreto: in assemblea 100 milioni di azioni (oltre l’8% del capitale) ha votato contro al progetto di fusione.
Se però tutti questi chiederanno di esercitare il diritto il recesso la fusione salta, ma contemporaneamente non saranno pagati nemmeno i 7,727 euro per azione e il rischio per gli azionisti è quello di ritrovarsi un titolo che nei prossimi mesi resterà sotto pressione in Borsa. Gli azionisti che desiderano chiedere di esercitare il diritto di recesso dovranno mandare la richiesta al gruppo Fiat, attraverso un apposito documento, entro il 20 agosto.