Notizie Notizie Italia Fiat sotto il peso del debito Chrysler, ma Torino non ci sta

Fiat sotto il peso del debito Chrysler, ma Torino non ci sta

20 Marzo 2009 08:39

Seduta volatile per Fiat, alle prese con un flusso di notizie contrastanti. A pesare sul titolo questa mattina erano state le novità relative alla partnership con l’americana Chrysler, che rischiavano di mutare la percezione degli aspetti economici dell’operazione, inizialmente definita dagli osservatori statunitensi eccessivamente vantaggiosa per il Lingotto. Tanto che la stessa casa torinese ha emesso in tarda mattinata un comunicato dove si legge che “l’accordo in discussione tra Fiat e la casa automobilistica Chrysler non contempla alcuna assunzione, da parte del gruppo italiano, del debito attuale o futuro della società americana”. Immediato l’effetto sul titolo, che dopo le prime battute della seduta era arrivato a perdere anche il 4%, in flessione dell’1,7% nel momento in cui si scrive.

Ieri la casa di Detroit aveva fatto sapere che Fiat assumerà il 35% del suo debito nei confronti del governo federale. La notizia è giunta dopo che solo 3 giorni fa la casa di Detroit aveva chiarito che il valore delle tecnologie fornite dal Lingotto è pari a circa 10 miliardi di dollari. Chrysler ha chiarito ancora una volta, in risposta alle polemiche sorte nell’opinione pubblica, che i soldi dei contribuenti americani immessi nel settore tramite il piano di salvataggio varato dal Governo non andranno in alcun modo a Fiat. La stessa casa automobilistica statunitense ha inoltre annunciato che la partnership con il Lingotto prevede un budget annuale per gli acquisti di 80 miliardi di dollari. La comunicazione del numero uno di Chrysler, Bob Nardelli, è stata veicolata anche attraverso un video visibile sul sito aziendale e su YouTube all’indirizzo http://www.youtube.com/watch?v=ApsLfcJ-Wyc

 

Dopo le parole di Nardelli i termini dell’accordo potevano dunque apparire meno favorevoli alla casa italiana rispetto a quanto emerso in gennaio, quando Fiat, Chrysler e Cerberus Capital Management, il gruppo di private equity che controlla l’80% della casa automobilistica Usa,  avevano annunciato un accordo preliminare per mezzo del quale Fiat fornirà a Chrysler i motori e le proprie piattaforme per la produzione di vetture piccole e medie. Come contropartita era infatti stabilito che Fiat avrebbe successivamente acquisito una quota partecipativa in Chrysler pari al 35% senza pagamenti in denaro. L’obiettivo per Chrysler è l’accesso alla produzione di veicoli a basso consumo, mentre per entrambi i gruppi una partnership comporterebbe vantaggi distributivi.

In ulteriore risposta alle critiche sollevate circa la proposta di partnership, Chrysler ha anticipato che i veicoli prodotti congiuntamente a Fiat presenteranno livelli di efficienza energetica del 26% maggiori rispetto ai modelli che Chrysler metterà sul mercato nel 2010.

 

(notizia aggiornata alle ore 11.40)