Si mantiene alta in Borsa la soglia di attenzione su Fiat. Il titolo del Lingotto, all’indomani della doccia fredda dei dati delle immatricolazioni, perde lo 0,82%, scambiando a 14,45 euro. Neanche le indicazioni arrivate in mattinata dagli analisti di Ubs secondo cui l’ipotesi che l’ipo di Chrysler avvenga nel terzo trimestre del 2011 sarebbe interessante per gli azionisti di Fiat, aiutano a smorzare il nervosismo attorno all’azione della casa auto di Torino.
Gli investitori guardano con apprensione agli sviluppi che arrivano dal Viale dell’Astronomia. La risposta del sistema Confindustriale sull’uscita temporanea della newco di Mirafiori targata Fiat-Chrysler non si è fatta attendere. “La Fiat investa senza generare conflitto sociale”. E’ questo l’auspicio che ha fatto pervenire la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia dalla Consulta dei presidenti, che ha all’ordine del giorno la non iscrizione della newco Fiat Mirafiori a Confindustria.
“Mi aspetto – ha replicato la Marcegaglia a chi chiedeva cosa si aspetta dalla riunione della consulta dei presidenti – da una parte la conferma che Confindustria è a fianco di Fiat e di tutte le altre imprese che vogliono investire, che vogliono creare posti di lavoro, dall’altra, però, la nostra idea è che dobbiamo farlo senza innescare un meccanismo di conflitto sociale che certamente non è quello che serve al Paese. Ma sarò più precisa dopo la riunione perché debbo sentire tutte le nostre rappresentanza interne”.
La questione è già stata al centro del direttivo di ieri di Confindustria: gli industriali hanno a lungo affrontato il tema, post dall’ad del Lingotto, Sergio Marchionne, di un contratto di lavoro specifico e la non iscrizione della newco all’organizzazione degli industriali. Mentre è possibile che un incontro tra Marcegaglia e Marchionne possa esserci martedì prossimo. Il dibattito nel parlamentinò di Viale dell’Astronomia già ieri è stato lungo, con molti interventi. Il confronto è durato all’incirca due ore ed è ruotato principalmente su due fronti: capire bene quali sono gli obiettivi della Fiat e le conseguenze dell’opzione ipotizzata da Torino di riscrivere le regole della rappresentanza sindacale.
Un punto, quest’ultimo, su cui si sono concentrati forti perplessità e timori degli industriali. Il ragionamento posto all’attenzione degli imprenditori parte da una delle ipotesi Fiat, ossia quella di arrivare a fare un contratto stabilimento per stabilimento accompagnato dalla nascita delle Rappresentanza sindacali aziendali (Rsa) anzichè delle Rappresentanze sindacali unitarie (Rsu), per le quali possono partecipare ed essere eletti solo i sindacati firmatari del contratto aziendale. Questo escluderebbe di fatto la Fiom e, di conseguenza, aumenterebbe il rischio di avere problemi nelle fabbriche e sul territorio.
Di qui la preoccupazione, il timore degli industriali, che si troverebbero così a dover fare i conti con tensioni sindacali sempre più ampie. Perplessità che il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, che oggi partecipa ad Otranto alla giornata conclusiva del Consiglio generale della Uil- Funzione Pubblica, ha cercato di stemperare: “Stiamo lavorando perché la prossima settimana si faccia l’accordo alla Fiat che è una cosa importante per salvaguardare il futuro dello stabilimento di Mirafiori e l’occupazione”.