Fiat ci riprova in Russia, gli analisti vedono 110 mln di utili nel II trimestre
Nuovo tentativo di Fiat in Russia. Stando a quanto riportato dal quotidiano Kommersant e ripreso dalle principali agenzie di stampa, il Lingotto, dopo il fallimento delle negoziazioni per la creazione di una joint venture con la russa Sollers, avrebbe intenzione di puntare alla zona di San Pietroburgo, centro delle maggiori case automobilistiche estere come la giapponese Nissan e la tedesca Volskwagen, mettendo sul piatto un investimento di 1,1 miliardi di dollari. La società della famiglia Agnelli sarebbe già reduce, sempre secondo indiscrezioni di stampa, di due falliti tentativi di costruzione di impianti nella città russa di Nizhi Novgorod, motivo per il quale l’interesse si sarebbe spostato verso le terre sanpietroburghesi. Ma a mettere i bastoni fra le ruote alla casa torinese ci penserebbe la banca moscovita Sberbank, alla quale Fiat avrebbe chiesto una linea di credito per lo sviluppo del piano in terra russa. L’istituto infatti starebbe spingendo verso un investimento nella casa automobilistica Derways, con sede a Cherkessk, capitale della repubblica autonoma di Karacaievo-Cerkessia, che è tra i maggiori debitori della stessa Sberbank.
In attesa del 26 luglio prossimo, giorno della pubblicazione dei risultati del secondo trimestre, il sito della casa torinese ha pubblicato le stime medie, trimestrali e annuali, elaborate da 22 analisti che coprono il titolo. È previsto che Fiat archivierà il secondo trimestre con un utile netto pari a 110 milioni di euro, in linea con il range calcolato dagli esperti che oscilla tra gli 80 e i 160 milioni. L’utile della gestione ordinaria (trading profit) dovrebbe attestarsi a 485 milioni, contro un minimo di 440 e un massimo di 530 milioni. Per la sola Fiat Group Automobiles, è previsto un utile di gestione ordinaria pari a 175 milioni, rispetto ad una forchetta tra i 160 e 195 milioni; per Crysler a 155 milioni (range stimato tra 140 e 175 milioni); per Ferrari e Maserati a 95 milioni (forchetta tra i 90 e i 105 milioni). Infine gli analisti prevedono un indebitamento pari a 4,64 miliardi di euro, in linea con il range previsto tra i 5,88 e i 3,81 miliardi.
Per l’intero anno fiscale, le stime parlano di un utile netto pari a 570 milioni di euro (range previsto tra i 475 e i 765 milioni di euro). L’utile della gestione ordinaria è stimato a 2,22 miliardi, rispetto ad una forchetta che spazia da un minimo di 1,89 e un massimo di 2,52 miliardi. Solo per Fiat Group Automobiles l’utile di gestione ordinaria è previsto a 635 milioni (range tra i 600 e i 650), per Chrysler a 1,1 miliardi (stime tra i 920 milioni e i 1,25 miliardi) e per Ferrari e Maserati a 365 milioni, con una forchetta che va dai 340 ai 380 milioni. L’indebitamento per l’intero anno fiscale è infine stimato a 4,83 miliardi di euro, in linea con il range calcolato dagli analisti tra i 6,31 e i 4,45 miliardi.
Le notizie non hanno scosso il titolo a Piazza Affari. Dopo aver toccato in mattinata i minimi intraday a 6,81 euro, a circa un’ora dalla chiusura Fiat segna un calo del 3,46% a quota 6,845 euro.