Ferrari: trimestre record spinge il titolo del Cavallino ai nuovi massimi
Primo trimestre dell’anno con riscontri record per Ferrari. Le vetture consegnate hanno superato la soglia delle 2mila unità (2.003), con un incremento di 121 unità o del 6,4% rispetto all’anno precedente.
In Borsa il titolo Ferrari è scattato subito dopo i conti segnando un nuovo massimo storico a 72,4 euro, con un progresso giornaliero vicino al 4%.
Trimestre a velocità record
L’utile netto adjusted si è spinto a quota 124 milioni di euro, in progresso del 60,1% e decissamente superiore ai 101,1 mln del consensus Bloomberg. I ricavi netti trimestrali si sono attestati a 821 milioni di euro, con un incremento del 21,5% (+20,4% a cambi costanti) rispetto al Q1 2016. I ricavi da sponsorizzazioni, proventi commerciali e relativi al marchio (123 milioni, +4%) sono aumentati soprattutto grazie ai maggiori ricavi da sponsorizzazioni, in parte compensati dal peggior posizionamento nelle classifiche del Campionato 2016 rispetto al 2015. Gli altri ricavi (13 milioni, -32%) hanno registrato una flessione dovuta principalmente al deconsolidamento del business europeo dei servizi finanziari, da novembre 2016.
Balzo del 50% delle vendite dei modelli 12 cilindri
Le consegne trimestrali sono state trainate da un aumento del 50% delle vendite dei modelli a 12 cilindri (V12), in parte compensato dalla riduzione del 3% delle vendite dei modelli a 8 cilindri (V8). La forte performance dei modelli V12 è stata guidata dalla GTC4Lusso, da LaFerrari Aperta e dalla F12tdf, andamento in parte compensato da quello della F12berlinetta, giunta al suo sesto anno di commercializzazione e in via di uscita dal mercato, mentre la California T è al suo quarto anno di commercializzazione.
Tutte le regioni hanno fornito un contributo positivo.
Crescita sostenuta in Europa, bene anche in Usa e Asia
All’interno della regione EMEA, che ha registrato un’espansione dell’8,8%, Germania, Francia, Italia e Regno Unito hanno messo a segno una crescita a due cifre. Le Americhe sono cresciute del 4,2%, il Resto della regione Asia Pacifico (APAC) del 4% e Cina, Hong Kong e Taiwan, su base aggregata, hanno registrato un +3,2%.