Ferrari mette il turbo, mercato guarda a Ipo Aston Martin e giudizio HSBC. La nota di Equita
I rumor sono stati confermati: Aston Martin, l’auto diventata un’icona con la serie dei film di James Bond, è pronta a sbarcare in borsa. Lo ha reso noto la stessa società, confermando le indiscrezioni che erano state riportate in precedenza. La notizia fa correre il titolo Ferrari, che ha incassato tra l’altro una promozione da HSBC: gli analisti hanno premiato le quotazioni del Cavallino Rampante alzando il target price a 133 euro dai precedenti 114 euro, e migliorando la raccomandazione a “buy”.
Il mix di fattori – promozione HSBC e Ipo di Aston Martin – mette il turbo al titolo, che sale sull’indice Ftse Mib del 3% circa, superando quota 113 euro e testando i massimi del mese di agosto.
Tornando alla quotazione di Aston Martin, il piano di Ipo arriva dopo un processo di ristrutturazione durato per ben tre anni, avviato dall’amministratore delegato Andy Palmer. Palmer è riuscito a risanare il gruppo produttore di auto di lusso, facendolo tornare a sfornare utili e a puntare verso una ulteriore espansione.
Nei sei mesi terminati a giugno, Aston Martin ha assistito a una crescita del fatturato dell’8%, a 444,9 milioni di sterline, e a un aumento degli utili adjusted prima degli interessi, delle tasse, delle svalutazioni e ammortamenti pari a 105,9 milioni di sterline.
Il gruppo ha già informato le autorità di regolamentazione finanziarie di star considerando la quotazione al London Stock Exchange, aggiungendo che ulteriori dettagli rivolti agli investitori potenziali saranno pubblicati il mese prossimo. A essere quotato, sarà almeno il 25% della società, di cui gran parte sarà piazzato da investitori esistenti che venderanno le azioni e non raccoglieranno dunque molti nuovi fondi per il gruppo.
Attesa per la fine dell’anno, l’Ipo comporterebbe un numero di azioni superiore a quello attuale di 1 miliardo di sterline, valutando l’azienda 5 miliardi di sterline circa, stando a quanto hanno riportato alcune fonti di mercato.
Gli analisti guardano con favore ai progetti di Aston Martin, ritenendo tuttavia che una valutazione di 5 miliardi di sterline sarebbe eccessiva. In particolare, secondo Arndt Ellinghorst, analista presso Evercore ISI, società di brokeraggio con sede a Londra, a quel livello la società avrebbe un valore pari a 20 volte gli utili stimati per il 2019.
Occhio anche alla nota di Equita, che prende in considerazione l’impatto che l’Ipo potrebbe avere su Ferrari:
“Sulla base delle poche informazioni a disposizione (nel 2017 5k auto vendute, fatturato £ 876mn e adj. EBITA margin al 24%), assumendo che questo valore sia equity (ignorando la posizione finanziaria netta dipartenza) i multipli 2017 impliciti sarebbero equity/sales 5.7x e equity/adj. ebitda ~24x (a premio rispetto al ~19x del FY18 di Ferrari). L’equity story ha caratteristiche che ricalcano quelle di Ferrari con un elemento in più che consiste nel rilancio di un brand che ha generato perdite fino a poco tempo fa.
Dal punto di vista borsistico, non escludiamo che la disponibilità di un’alternativa sul mercato per gli investitori a cavallo dell’operazione possa generare una temporanea debolezza di Ferrari”.