Notizie Notizie Mondo Fed verso la conferma dei tassi. Su cosa puntare da qui al primo rialzo

Fed verso la conferma dei tassi. Su cosa puntare da qui al primo rialzo

16 Marzo 2010 14:29

Titoli delle costruzioni e media in Europa, energetici e industriali negli Stati Uniti. Sono questi, secondo lo strategist di Credit Suisse, Andrew Garthwaite, i settori dell’azionario su cui puntare aspettando il primo rialzo dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve. Rialzo che secondo lo stesso analista non arriverà comunque prima del quarto trimestre dell’anno.


Questa sera alle 19.15 si conoscerà la decisione del comitato di politica economica della Fed. La massima attesa riguarda la conferma dell’intenzione di mantenere tassi bassi per “un esteso periodo di tempo”, mentre da parte degli analisti non vi sono dubbi sul fatto che i tassi sui Fed funds saranno lasciati agli attuali livelli. Il consenso è infatti schierato nettamente per un primo rialzo solo nella seconda metà dell’anno.


Sulla base di uno studio presentato da Garthwaite alcuni giorni fa, storicamente la Fed ha cominciato ad innalzare i tassi tra i 12 e i 27 mesi dopo il picco della disoccupazione. E dato il picco al 10,1% in ottobre, la banca centrale statunitense non dovrebbe varare una restrizione monetaria almeno fino all’ottobre 2010. Lo strategist si attende invece che la clausola “per un esteso periodo di tempo” verrà rimossa dallo statement della Fed pochi mesi prima del rialzo. “Greenspan – spiega – aveva rimosso tale espressione 5 mesi prima del primo rialzo del giugno 2004”.


E’ presto quindi per iniziare a preoccuparsi dell’impatto sui mercati dell’aumento del costo del denaro. Effetto che è comunque pienamente verificato dalla statistica. Secondo lo studio di Credit Suisse, storicamente l’azionario tende a dar vita a una significativa correzione nelle sei settimane precedenti il primo rialzo dei tassi. Questa fase dura tipicamente circa tre mesi e l’azionario scende in media del 9 per cento. “Questo – spiega Garthwaite – è in linea con la correzione cui abbiamo assistito tra la metà di gennaio e l’inizio di febbraio. In questo caso la correzione è stata innescata dall’innalzamento dei coefficienti di riserva a carico delle banche cinesi e dallo spettro della fine delle politiche di quantitative easing. Crediamo che una correzione simile potrà avvenire come anticipazione del primo rialzo dei tassi Fed, nel caso i mercati si trovassero vicini ai picchi”.

Dal giorno del primo aumento del costo del denaro negli Stati Uniti occorrerà comunque provvedere a una profonda rotazione settoriale. Nei sei mesi successivi al rialzo a performare meglio in Europa sono infatti i titoli delle telecomunicazioni, delle risorse di base e del real estate, mentre negli Stati Uniti a fare meglio sono i titoli legati alla grande distribuzione, alla tecnologia e ai media.