Fed, post inflazione Usa Nomura scommette su rialzo tassi +100 pb a luglio
Gli economisti di Nomura commentano i numeri relativi all'inflazione Usa misurata dall'indice dei prezzi al consumo, diffusi ieri, prevedendo per il 27 luglio un rialzo dei tassi di 100 punti base.
"Per la Fed, il problema dell'inflazione è peggiorato, e noi prevediamo che le autorità di politica monetaria reagiscano aumentando il ritmo dei rialzi dei tassi, al fine di rafforzare la loro credibilità", si legge nel report di Nomura.
Nel mese di giugno, l'inflazione misurata dall'indice dei prezzi al consumo CPI è schizzata negli Stati Uniti al ritmo annuo del 9,1%, al nuovo record dal novembre del 1981, ovvero in oltre 40 anni, ben oltre il +8,6% previsto e il +8,3% precedente.
L'inflazione core è aumentata su base annua del 5,9%, a un ritmo inferiore rispetto al +6% precedente, ma anche in questo caso più delle attese di un aumento pari a +5,7%.
L'indice CPI ha stracciato le attese anche su base mensile: l'inflazione headline ha segnato infatti una crescita dell'1,3%, superiore alle attese di un rialzo mensile pari a +1,1% e oltre l'aumento precedente di maggio, pari a +1%.
La componente core, ovvero quella depurata dalle componenti più volatili rappresentata dai prezzi dei beni energetici e alimentari, è salita dello 0,7% su base mensile, più del +0,6% atteso e oltre anche il +0,6% precedente.
Attesa per la prossima riunione del Fomc - il braccio di politica monetaria della Fed - del 27 luglio, dopo quella precedente di giugno, in cui i tassi Usa sono stati portati al nuovo range compreso tra l'1,50% e l'1,75%, con una stretta monetaria di 75 punti base.
"Per la Fed, il problema dell'inflazione è peggiorato, e noi prevediamo che le autorità di politica monetaria reagiscano aumentando il ritmo dei rialzi dei tassi, al fine di rafforzare la loro credibilità", si legge nel report di Nomura.
Nel mese di giugno, l'inflazione misurata dall'indice dei prezzi al consumo CPI è schizzata negli Stati Uniti al ritmo annuo del 9,1%, al nuovo record dal novembre del 1981, ovvero in oltre 40 anni, ben oltre il +8,6% previsto e il +8,3% precedente.
L'inflazione core è aumentata su base annua del 5,9%, a un ritmo inferiore rispetto al +6% precedente, ma anche in questo caso più delle attese di un aumento pari a +5,7%.
L'indice CPI ha stracciato le attese anche su base mensile: l'inflazione headline ha segnato infatti una crescita dell'1,3%, superiore alle attese di un rialzo mensile pari a +1,1% e oltre l'aumento precedente di maggio, pari a +1%.
La componente core, ovvero quella depurata dalle componenti più volatili rappresentata dai prezzi dei beni energetici e alimentari, è salita dello 0,7% su base mensile, più del +0,6% atteso e oltre anche il +0,6% precedente.
Attesa per la prossima riunione del Fomc - il braccio di politica monetaria della Fed - del 27 luglio, dopo quella precedente di giugno, in cui i tassi Usa sono stati portati al nuovo range compreso tra l'1,50% e l'1,75%, con una stretta monetaria di 75 punti base.