Notizie Dati Macroeconomici Fed: perderà la “pazienza” sui tassi? Due le cose da monitorare

Fed: perderà la “pazienza” sui tassi? Due le cose da monitorare

17 Marzo 2015 11:34
Dalla Grecia e Bce, l’attenzione dei mercati si sposta Oltreoceano sulla Federal Reserve (Fed). La banca centrale americana annuncerà la sua decisione di politica monetaria mercoledì 18 marzo, dopo due giorni di riunione del suo braccio operativo, il Fomc. All’annuncio seguirà la conferenza stampa della governatrice, Janet Yellen. E sarà proprio il comunicato stampa e le sue parole che susciteranno il maggior interesse. Saranno infatti due le cose da tenere sott’occhio nelle dichiarazioni della Yellen. 
Il primo, senza dubbio, riguarda l’aggettivo “paziente” in riferimento alla tempistica del primo rialzo dei tassi. Il mercato si interroga se questa parola verrà mantenuta anche in questa occasione, oppure se verrà rimossa, liberando le mani alla Fed nei prossimi mesi. 
Il rafforzamento del mercato del lavoro americano ha sollevato la probabilità che la Fed non rimanga più tanto “paziente” sui tassi, alimentando così le aspettative per un primo ritocco già a giugno. Dall’altra parte però i più recenti dati sulle vendite al dettaglio, in calo per il terzo mese consecutivo, e i deludenti dati sulla produzione industriale e l’indice Ism manifatturiero, hanno reso questa probabilità meno convincente. E quanto abbia influito il fattore meteo su questa debolezza lo si saprà solo con i dati di marzo, non ancora disponibili al mercato e alla Fed stessa prima della riunione. “Noi continuiamo a pensare che l’aggettivo “paziente” verrà rimosso in questo incontro e che la Fed alzerà i tassi a giugno di 25 punti base”, sostiene Rob Carnell, analista di Ing.
Ma un altro fattore verrà osservato con attenzione dal mercato: è quello riguardante l’apprezzamento del dollaro contro l’euro. O meglio, la debolezza dell’euro rispetto al dollaro. Finora il trend della bilancia commerciale degli Stati Uniti è stato piuttosto stabile (sui 40-45 miliardi di dollari di deficit commerciale mensile), ma anche in questo caso mancano i dati più recenti per una corretta valutazione dell’impatto che il mercato dei cambi può aver avuto sul commercio a stelle e strisce e quindi sulla ripresa. E’ probabile quindi, ed è questo da dover osservare, se ci sarà un riferimento all’andamento del dollaro nelle dichiarazioni della Yellen e con quale tono verrà affrontato. 
“Concludendo, il mantenimento della parola “paziente” e il riferimento alla forza del dollaro rischieranno di mettere il dollaro sotto pressione, facendolo indebolire”, afferma Carnell.