Fed: Obama non fa nomi per il dopo Bernanke, ma c’è fronte Democratico pro-Yellen
L’annuncio dovrebbe arrivare tra fine settembre/inizio ottobre, in linea con la tradizione visto che il nome dell’ultimo chairman è stato svelato con quattro mesi di anticipo e il mandato di Bernanke scade a fine gennaio 2014. “Ben Bernanke ha fatto un lavoro eccezionale”, ha detto Obama poco più di un mese fa – E’ stato un partner fantastico nell’aiutarci a recuperare terreno dopo quella che poteva essere una crisi di proporzioni epiche”.
Si profila testa a testa Yellen-Summers
I papabili maggiormente accreditati sono indubbiamente Lawrence Summers (ex segretario al Tesoro con Bill Clinton ed ex consigliere di Obama alla Casa Bianca) e Janet Yellen (attuale vicepresidente della banca centrale statunitense). Sul primo pesa proprio il ruolo ricoperto negli anni precedenti al 2008 con importanti misure di deregolamentazione finanziaria che hanno contribuito allo scoppio della crisi.
La Yellen, che potrebbe essere la prima donna alla guida della Banca centrale statunitense, risulta la candidata più vicina alla linea Bernanke. Circa un terzo degli esponenti Democratici del Senato Usa, secondo quanto riportato da Bloomberg News, hanno firmato la lettera di approvazione della Yellen come nuovo capo della Fed. Nella lettera si sottolinea il record solido della yellen come regolatore di banca e la volontà di sfidare il credo convenzionale per quanto riguarda la deregolamentazione.
Mercoledì atteso nulla di fatto da Fed, inizio tapering forse a settembre
Dal meeting del Fomc in agenda il 30-31 luglio non sono attese novità con il piano di acquisto asset che dovrebbe rimanese a quota 85 mld di dollari mensili. Settimana scorsa il Wall Street Journal ha suggerito la possibilità che la cambi la sua guidance nel tentativo di convincere i mercati che i tassi resteranno vicino allo zero per un lungo tempo anche se inizierà la discesa degli acquisti di asset. In tal senso nelle scorse settimane il presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, ha rimarcato che per il tapering non è un percorso prefissato e l’entità degli acquisti di asset dipenderà dagli sviluppi economici e finanziari.
L’ultimo sondaggio Bloomberg condotto tra il 18 e il 22 luglio vede esattamente la metà degli economisti interpellati prevedere una diminuzione degli acquisti di bond a 65 mld di dollari mensili a partire da settembre. Il cosiddetto “tapering”, ovvero la riduzione graduale del quantitative easing, potrebbe quindi iniziare con la riunione del 18 settembre.