Fed: Deutsche Bank e Santander bocciate agli stress test, non potranno distribuire dividendi

Le filiali americane delle banche Deutsche Bank (tedesca) e Santander (spagnola) sono state bocciate nella seconda fase degli stress test della Federal Reserve (Fed). Le divisioni delle due grandi banche europee non potranno effettuare alcuna distribuzione di dividendo e dovranno rivedere i loro progetti per ripresentarli alla Fed. Anche una banca statunitense non ne è uscita bene: Bank of America è passata ma con riserva. Per ottenere l’approvazione definitiva dovrà presentare un nuovo piano di remunerazione degli azionisti entro la fine del terzo trimestre.
“La nostra revisione del piano di capitale contribuisce a garantire che i piani di distribuzione del capitale delle grandi banche non compromettano la loro capacità a continuare a concedere prestiti a imprese e famiglie anche durante un periodo di grave stress finanziario – spiega Daniel Tarullo, membro del board della Federal Reserve – Esso fornisce anche una valutazione strutturata delle loro capacità di gestione del rischio”.
Tutti i 31 istituti avevano sorpassato senza problemi la prima fase dell’esame, i cui risultati sono stati pubblicati settimana scorsa. La seconda fase, resa nota appunto ieri, guarda in maniera più approfondita l’impatto dei piani di ridistribuzione del capitale (dividendi, acquisto azioni, ecc.). Tutte le banche continueranno a costruire il proprio capitale nei prossimi mesi fino ai test dell’anno prossimo.
Effettuati per la prima volta nel 2009, dopo la crisi finanziaria, gli stress test valutano il grado di resistenza delle 31 maggiori banche che operano negli Stati Uniti a gravi scosse finanziarie. E da allora gli istituti hanno migliorato molto i loro indicatori patrimoniali: il common equity capital ratio (che confronta il capitale di alta qualità contro le attività rischiose) è più che raddoppiato, passando dal 5,5% nel primo trimestre 2009 al 12,5% nel quarto trimestre del 2014. I 31 istituti testati quest’anno rappresentano più dell’80% delle attività detenute da holding bancarie operanti negli Usa.