Febbre M&A riesplode a Piazza Affari, e non solo per Creval. Si scommette su fusione Bper-Banco BPM, con regia Mediobanca

Fermento tra i titoli delle banche italiane, oltre a Credito Valtellinese, da oggi ufficialmente target dell’Opa di Credit Agricole Italia: il mercato guarda anche agli ultimi rumor su un asse tra Bper e Banco BPM.
D’altronde Banco BPM è uscita dalle mire dei francesi di Credit Agricole, che hanno fatto ricadere la loro scelta su CreVal.
L’AD dell’istituto milanese Giuseppe Castagna ha detto inoltre di aver guardato con favore alle dichiarazioni arrivate da Carlo Cimbri.
In un’intervista pubblicata dal Sole 24 Ore lo scorso venerdì, l’AD di Unipol, compagnia assicurativa prima azionista di Bper con una quota del 19%, ha definito ‘affascinante’ l’idea di una creazione del terzo gruppo bancario italiano attraverso l’aggregazione tra Banco Bpm e Bper. Affascinante, ha chiarito, “sia sotto il profilo industriale, sia perchè si tratterebbe di un grande progetto italiano“. Il titolo Bper continua a correre anche oggi, così come ha corso venerdì, insieme a Banco BPM e a Unipol, scommettendo su un’operazione di M&A.
D’altronde, dopo la benedizione di Cimbri all’asse Bper-Banco BPM, è arrivata venerdì scorso anche quella di Giuseppe Castagna, che ha ribadito che Banco BPM è “interessata a esplorare operazioni di aggregazione con una forte valenza industriale volte a creare valore per gli azionisti”. Non solo: Castagna ha detto di aver accolto “con piacere le dichiarazioni di Cimbri, ceo di Unipol, primo azionista di Bper, in relazione a una possibile operazione di consolidamento”.
Era così inevitabile che la febbre sul risiko del credito in Italia tornasse ad accendersi anche oggi, rinfocolata tra l’altro dall’annuncio arrivato stamattina dall’Opa lanciata da Credit Agricole Italia su Credito Valtellinese.
Il titolo CreVal schizza al rialzo del 22%, allineandosi al prezzo dell’offerta, e a Piazza Affari fioccano gli acquisti su Bper, balzata fino a +5% circa, prima di limare i guadagni.
Vista la scelta di Credit Agricole Italia su Credito Valtellinese, Banco BPM è uscita dalle mire dei francesi di Credit Agricole. L’ipotesi che si sposi con Bper si fa dunque ancora più credibile. Nel fine settimana il Corriere della Sera ha ripreso l’opzione, a seguito delle dichiarazioni di Cimbri, facendo notare che un possibile deal potrebbe arrivare con la regia di Mediobanca.
Ovvero, si legge nell’articolo, dietro gli annunci arrivati da Banco BPM e Bper “pare ci sia la tessitura di Alberto Nagel e di Mediobanca. In particolare, Nagel avrebbe “Con Cimbri, un rapporto stretto sin dai tempi della fusione tra Unipol e Fonsai” e, “più di recente, Unipol è entrata nel capitale di Mediobanca con una quota dell’1,96% circa”.
“Per Alessandro Vandelli di Bper – ricorda il quotidiano- Mediobanca ha curato l’aumento di capitale da 800 milioni e l’acquisto degli sportelli che Intesa Sanpaolo guidata da Carlo Messina ha dismesso per l’acquisizione di Ubi. Nagel ha assunto la cabina di regia dell’intera operazione. Un ruolo che aveva già ricoperto per la fusione tra Banco Popolare e la Pop Milano di Castagna”.
Ma l’articolo risfodera anche l’opzione risorta nelle ultime sessioni di una fusione tra Monte dei Paschi di Siena-Unicredit, ricordando come la prima avrebbe in dote incentivi fino a 2 miliardi dalla manovra: proprio la prospettiva di una tale dote starebbe erodendo la convinzione granitica di Jean Pierre Mustier a non perseguire alcuna operazione di M&A.
Non per niente, con il riaccendersi del risiko bancario in Italia, a riportare una solida performance è oggi anche UniCredit, con un rally del 4%, mentre Mps fa oltre +3%. Da segnalare tra l’altro che, Mps a parte, UniCredit sarebbe uno dei tre dossier che fino a qualche settimana fa erano presenti sulla scrivania di Castagna:
Così Giovanni Razzoli di Equita SIM commenta gli ultimi sviluppi che interessano le banche italiane: sviluppi che, c’è da dire, non volgono proprio a favore di Banco BPM (il cui titolo infatti cede l’1,5% circa, alle 10.20 ora italiana).
“L’acquisizione di Creval da parte di Credit Agricole, secondo noi, elimina nel breve periodo un potenziale compratore per Banco BPM, visto che nei prossimi mesi sarà necessaria l’integrazione della banca. Secondo i nostri calcoli Credit Agricole avrebbe potuto, attraverso una business combination con le proprie attività domestiche, valorizzare Banco BPM circa €2,4 per azione. Venendo meno un’opzione strategica per Banco BPM – continua Razzoli – a questo punto aumentano le chances di un deal con Bper che, pur avendo senso dal punto di vista industriale vista la complementarietà delle reti distributive delle due banche e dei modelli di business, si configurerebbe sostanzialmente come un merger of equals (fusione alla pari) con minor spazio per risultare in un premio up-front rispetto ai prezzi di mercato di Banco BPM. Ai prezzi attuali Banco BPM tratta con un P/TE di 0.27 volte (0,2 volte al netto delle partecipazioni quotate) quindi a forte sconto rispetto alla valutazione di BPE (0,39 volte) e al multiplo implicito (0,42 volte) a cui Credit Agricole ha valorizzato CreVal nell’OPA cash”.