Cimbri mette le ali a Banco BPM e Bper, analisti ipotizzano una fusione tra pari
Le parole del ceo di Unipol, Carlo Cimbri, tornano ad accendere la voglia di risiko bancario. L'apertura del numero uno di Unipol, compagnia assicurativa che risulta prima azionista di Bper con il 19%, a un'aggregazione tra la banca emiliana e Banco BPM ha scatenato gli acquisti sui due titoli. Banco BPM è in vetta al Ftse Mib con +4,49% a 1,954 euro, seguito a ruota da Bper (+4,38% a 1,486 euro).
Carlo Cimbri, intervistato da Il Sole 24 Ore, si è detto favorevole alla potenziale creazione dell'asse Bper-Banco Bpm, a patto che "crei valore per i soci". "L'idea di creazione del terzo gruppo bancario italiano attraverso l'aggregazione tra Banco Bpm e Bper è affascinante sia sotto il profilo industriale sia perchè si tratterebbe di un grande progetto italiano", ha sottolineato il top manager di Unipol. L'unione delle due realtà andrebbe a creare un gruppo da 300 miliardi di attivi e sinergie rilevanti. Equita SIM sottolinea come la combined entity diventerebbe il secondo player per dimensione in Italia con una quota del 13,6% sugli sportelli, davanti a Unicredit (11%) e dietro Intesa Sanpaolo (19%). Per Equita l'operazione si configurerebbe sostanzialmente come un merger of equals quindi, rispetto ad ipotesi di aggregazione alternative che coinvolgono Banco Bpm, ci sarebbe minor spazio per riconosce un premio upfront rispetto ai prezzi di mercato.
Carlo Cimbri, intervistato da Il Sole 24 Ore, si è detto favorevole alla potenziale creazione dell'asse Bper-Banco Bpm, a patto che "crei valore per i soci". "L'idea di creazione del terzo gruppo bancario italiano attraverso l'aggregazione tra Banco Bpm e Bper è affascinante sia sotto il profilo industriale sia perchè si tratterebbe di un grande progetto italiano", ha sottolineato il top manager di Unipol. L'unione delle due realtà andrebbe a creare un gruppo da 300 miliardi di attivi e sinergie rilevanti. Equita SIM sottolinea come la combined entity diventerebbe il secondo player per dimensione in Italia con una quota del 13,6% sugli sportelli, davanti a Unicredit (11%) e dietro Intesa Sanpaolo (19%). Per Equita l'operazione si configurerebbe sostanzialmente come un merger of equals quindi, rispetto ad ipotesi di aggregazione alternative che coinvolgono Banco Bpm, ci sarebbe minor spazio per riconosce un premio upfront rispetto ai prezzi di mercato.