FCA vuole riscattarsi dopo chock II trimestre, ecco cosa si attendono gli analisti
Entra nel vivo l’earning season in Italia con l’appuntamento con i conti del terzo trimestre per FCA. Il colosso auto italo-americano diffonderà domani a metà giornata i conti trimestrali con il mercato che si attende una prova di forza dopo la cocente delusione del trimestre precedente che comportò il crollo del 15% del titolo il 25 luglio, spesso giorno della scomparsa di Sergio Marchionne.
Sarà quindi il primo vero test per la nuova FCA sotto la guida di Mike Manley. L’ex mago della Jeep è alle prese con un mercato auto in rallentamento sia in Europa che oltreoceano che se i due marchi di punta del gruppo nell’area Nafta – Jeep e Ram – sono in forte posizione competitiva considerando l’ancora forte domanda negli USA di pick-up. Il mercato guarda soprattutto all’evoluzione in Asia con il dimezzamento dei ricavi di Maserati nel secondo trimestre, dovuto al calo delle consegne in Cina, che è stata la vera doccia fredda dei conti del secondo trimestre. Di certo in ottica futura la Cina rappresenta per FCa la sfida più grande con la necessità di un riposizionamento del marchio Jeep nel paese asiatico.
Le stime di consensus e la view degli analisti sul titolo
Il consensus Bloomberg si aspetta i ricavi a 27,2 miliardi sotto la spinta soprattutto dell’area Nafta con l’Emea sostanzialmente stabile e America latina invece in calo complice anche l’effetto valuta (forte calo del real). L’Ebit dovrebbe raggiungere i 1,91 miliardi. L’utile netto adjusted dovrebbe essere pari a 1,2 mld, in crescita del 31% a/a.
Da un punto di vista fondamentale, di 27 analisti che seguono il titolo Fca, 14 raccomandano il buy e 10 sono neutrali. Solo 3 consigliano di vendere. Il target price medio è di 18,69 euro, con un rendimento potenziale del 30% rispetto ai prezzi attuali. A luglio prima dei conti del secondo trimestre il target indicato degli analisti sfiorava quota 21 euro.
Dalla tabella sottostante si nota come negli ultimi mesi si è arrestato il trend che ha visto calare i buy nel periodo tra ottobre 2017 e maggio 2018 si è invertito da giugno in avanti ed è quindi tornato a crescere il numero di analisti che consigliano di comprare.