FCA: pausa dopo la corsa (-3,1%). Migliora il mix di prodotto in Italia

FCA dopo la corsa di ieri (+8,2%) soffre oggi prese di beneficio e cede oltre il 3%.
Ieri infatti il titolo ha beneficiato del forte dato sulle immatricolazioni USA. Fca Us ha infatti chiuso marzo con immatricolazioni di nuove auto negli Stati Uniti in progresso del 14% a 216.063 unità. Si è trattato del dato migliore da marzo 2006. Osservando le vendite dei singoli brand, Jeep ha mostrato una crescita delle vendite del 45% a marzo, mentre Chrysler ha segnato un +15 per cento. Forte ribasso, invece, per il marchio Fiat che ha perso il 47 per cento.
Il quadro invece che si è presentato oggi al mercato, con il dato delle immatricolazioni Italia è un po’ diverso, ma va compreso e contestualizzato. FCA ha archiviato il mese passato con un calo a doppia cifra a -12,9 per cento. In questo scenario, si inserisce il risultato del gruppo Fca che ha fatto peggio del mercato, chiudendo il mese di marzo con quasi 59.500 vetture immatricolate (-12,86% a/a) e una quota di mercato del 28 per cento. Negativo anche il saldo del primo trimestre a -8,2% a quota 158.242 veicoli immatricolati. Osservando le performance dei singoli brand del gruppo a marzo, il marchio Fiat ha messo a segno un -20,32%, bene invece Alfa Romeo e Jeep che hanno registrato rispettivamente un +17,04% e +76,74 per cento.
Analisi fondamentale: l’obiettivo è migliorare i margini
Il dato sulle immatricolazioni Italia, se pur ha segnato un calo dei volumi complessivi è qualitativamente positivo. Questo perché il mix di prodotto in Italia e dunque la redditività dovrebbe beneficiare della nuova politica commerciale del gruppo italo-americano. Infatti, è vero che Fiat ha segnato una forte contrazione delle immatricolazioni, ma questo era piuttosto atteso, perché frutto della nuova strategia commerciale di FCA che punta a privilegiare la redditività del gruppo su quella dei volumi. Ad esempio riducendo la vendita di auto a chilometro zero. In questo modo in Italia il gruppo intende migliorare il mix di prodotto alzando la redditività.
Positivo inoltre la conferma di quanto visto ieri negli USA, i prodotti a più alta redditività, come Alfa Romeo e soprattutto Jeep, hanno segnato un netto progresso. Il risultato di tale strategia dovrebbe essere quello di registrare nel primo trimestre 2018 un netto progresso dei margini sia in Italia che in USA e Brasile.
Da Bloomberg, di 27 analisti che seguono il titolo (Bloomberg), 11 sono hanno raccomandazione buy e 12 hold. Solo 4 consigliano di vendere. Il target price medio è 21 euro, con un rendimento potenziale del 22,7%. Sui multipli il P/E 2018 tratta a 5,3 volte e quello 2019 a 5,1 volte a sconto sui peer rispettivamente a 7,2 e 6,9 volte. Quadro simile anche su Ev/Ebit.
Analisi tecnica: prende di mira resistenza a 18,27 euro
La seduta di ieri ha ridato slancio ai corsi del titolo che, dopo aver rimbalzato sul 15,708 euro, dove passa anche il ritracciamento del 38,2% di Fibonacci, hanno ripreso al rialzo.
I prezzi ora non sono distanti dai 18,27 euro, primo livello di resistenza che il titolo dovrà superare per riprendere la corsa e tornare sui massimi a 20 euro. In caso invece di rottura dei 15,708 euro e della trend line rialzista di lungo corso (minimi del 27 settembre 2016 e del 11 agosto 2017) si accentuerebbero le pressioni ribassiste con target a 15 e 14,4 euro, dove giace anche il 50% di Fibonacci.