Fca convince sempre più gli analisti, ma target 2018 rimangono ottimistici

Sergio Marchionne tira dritto confermando i target al 2018 e riaccendendo i riflettori su una possibile fusione con General Motors tirando in ballo l’onnipresente Trump (“penso che una fusione Fca-GM dovrebbe fargli piacere“, ha detto ieri il ceo di Fca). Il numero uno di Fiat Chrysler non ha certo lesinato indicazioni nel suo intervento di ieri al Salone di Detroit. Gli obiettivi 2018 delineati nell’ultimo aggiornamento al piano industriale sono “sempre più vicini”, tra cui quello cruciale dell´azzeramento del debito industriale di Fca entro il 2018 ed il ritorno alla distribuzione dei dividendi. Anzi, Marchionne ha ventilato anche l’ipotesi che il dividendo possa palesarci già prima, nel 2017, a seconda di come si evolverà il corrente anno.
“Alla luce della recente evoluzione di alcune variabili macro c’è spazio per alzare la valutazione”, rimarcano oggi gli analisti di Equita citando il dollaro Usa più forte e minori pension liabilities per il rialzo dei tassi negli Usa. La sim milanese ritiene comunque che gli obiettivi al 2018 restino eccessivamente ottimisti “e allo stato attuale non percepiamo significativi cambiamenti in merito alle probabilità di M&A deal”.
Produzione in Messico a rischio stop in caso di dazi
Sul fronte investimenti, dopo l’annuncio di investimenti per 1 miliardo di dollari entro il 2020 per produrre 3 nuovi modelli Jeep negli Usa, la casa automobilistica italo-americana rimane alla finestra circa le possibili mosse della nuova amministrazione Trump. In caso di dazi sulle auto prodotte in Messico e destinate al mercato Usa, Marchionne ha fatto presente che l’estrema ratio potrebbe essere la chiusura degli stabilimenti in Messico se tali dazi saranno abbastanza alti.
Evoluzione verso mix modelli a maggior valore aggiunto
Gli investimenti negli Usa per nuovo modelli Jeep sono un ulteriore passo dell’evoluzione del mix verso modelli a maggior valore aggiunto. Venerdì scorso Goldman Sachs ha inserito Fca nella propria conviction buy list con target price a 16,5 euro sottolineando proprio come il mercato continui a sottovalutare la capacità di Fca di migliorare il suo mix di prezzo nell’area Nafta posizionandosi maggiormente sulla vendita di automobili più redditizie.
Nel corso della seduta di ieri il titolo Fca ha aggiornato i massimi dall’aprile 2015 e anche oggi si mantiene in rialzo (+0,6%) sopra quota 10 euro.