Notizie Notizie Italia FCA: banche esercitano opzione, raccolti 3,88 miliardi di dollari tra bond e offerta azioni. Faro Consob su titolo

FCA: banche esercitano opzione, raccolti 3,88 miliardi di dollari tra bond e offerta azioni. Faro Consob su titolo

12 Dicembre 2014 09:15

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Fiat Chrysler Automobiles ancora in rosso a Piazza Affari, dopo aver fatto sapere che “le banche collocatrici dell’offerta di azioni ordinarie e obbligazioni a conversione obbligatoria con scadenza al 2016 hanno integralmente esercitato le opzioni a loro spettanti per l’acquisto da FCA di ulteriori 13 milioni di azioni ordinarie e di un ulteriore ammontare complessivo nozionale del prestito obbligazionario a conversione obbligatoria pari a 375 milioni di dollari”. A seguito dell’esercizio di tali opzioni, FCA venderà 100 milioni di azioni ordinarie e un ammontare complessivo in obbligazioni a conversione obbligatoria di 2,875 miliardi di dollari, raccogliendo con le offerte un totale di circa 3,887 miliardi di dollari. FCA, si legge in una nota, intende utilizzare il ricavato netto delle offerte per le generali esigenze del gruppo.
 
Il titolo FCA sul Ftse Mib cede al momento lo 0,87% a 9,12 euro, all’indomani del tonfo del 6,27% registrato ieri in chiusura dopo che ieri mattina il gruppo automobilistico ha annunciato il pricing del convertendo e dell’offerta di azioni. Sull’anomalo andamento del titolo, che settimana scorsa aveva riagguantato la soglia degli 11 euro dal lontano 2001, si è accesso il faro della Consob. La Commissione in particolare vuole vederci chiaro sulle ore a ridosso dell’annuncio del pricing: il giorno prima infatti c’è stata una maxi vendita di un pacchetto di azioni FCA, quando il titolo era ancora sui massimi storici, che ha innescato il ribasso del titolo. 
 
Sempre ieri in serata è giunta dall’azienda torinese la smentita sulle indiscrezioni riportate dall’agenzia Bloomberg circa un possibile spostamento della residenza fiscale di Ferrari fuori dall’Italia, sull’esempio seguito dalla casa madre, per ridurre il carico fiscale. Voci che sono state bollate da FCA come “prive di fondamento” visto che “non vi è alcun piano o intenzione di trasferire all’estero la residenza fiscale”. Non esistono neanche, ha tenuto a precisare il gruppo, progetti per “delocalizzare le sue attività italiane, che continueranno ad essere soggette al regime fiscale italiano”.