Fca: analisti vedono spinta a utili da effetto cambio e mini-petrolio

La corsa al ribasso di petrolio ed euro potrebbe rivelarsi un trampolino di lancio ideale per Fca. Tra i principali beneficiari dell’effetto cambio, con l’euro crollato ai minimi dal 2006 contro il dollaro statunitense, figura infatti anche la nuova entità nata dalla fusione tra Fiat e Chrysler che potrebbe vedere fatturato e utili rinvigoriti dal rafforzamento del dollaro Usa sui mercati valutari.
All’indomani dei convincenti numeri arrivati da oltreoceano, con FCA US che ha superato la soglia dei 2 milioni di veicoli venduti nel 2014 nel mercato Usa, miglior anno dal 2006, gli analisti fanno il punto sulle prospettive di Fca guardando anche alle ricadute positive derivanti dal tracollo dei prezzi del petrolio e dalla discesa del cambio euro/dollaro sotto il muro di 1,20.
Titolo in prima fila a Piazza Affari
Al giro di boa di seduta Fca viaggia in prima fila sul Ftse Mib. Il titolo del gruppo automobilistico guidato da Sergio Marchionne segna infatti un progresso del 2,06% a quota 9,66 euro. Oggi Fca ha incassato la promozione di Morgan Stanley che ha alzato il prezzo obiettivo da 13 a 14 euro confermando il giudizio overweight.
“Il prezzo basso del petrolio sta favorendo le vendite degli autocarri leggeri negli Usa“, rimarcano oggi gli esperti di Banca Akros che nel commentare i dati di ieri sottolineano come lo scorso anno il fatturato del segmento che ha pesato per il 76,7% delle vendite statunitensi. Guardando invece all’effetto cambio, con l’euro/dollaro in area 1,2 dollari, Banca Akros vede un potenziale upside del 4% circa delle vendite del gruppo. Kepler Cheuvreux, che oggi ha ha riavviato la copertura su Fca con rating hold e un prezzo obiettivo a 10 euro, ha migliorato le stime sul 2015 guardando proprio agli effetti benefici del cambio più favorevole. La casa d’affari transalpina vede una sponda positiva anche dalla quotazione di Ferrari che permetterà di ridurre il debito rispetto ai livelli a cui era salito a fine settembre.