Notizie Notizie Italia Banca Carige corre ancora, Bonomi pronto all’affondo per rilevare fino al 29%

Banca Carige corre ancora, Bonomi pronto all’affondo per rilevare fino al 29%

6 Gennaio 2015 09:03
Fallita la campagna d’oltralpe, Andrea Bonomi si rituffa sul Belpaese e mette nel mirino la genovese Banca Carige. Già prima dell’addio definitivo alla contesa con i cinesi per rilevare il controllo della francese Club Med, il patron di Investindustrial avrebbe iniziato a intavolare una trattativa con la Fondazione Carige finalizzata a rilevarne il pacchetto di controllo. Secondo le indiscrezioni riportate oggi dai principali organi di stampa italiani la Fondazione Carige potrebbe decidere di cedere a Bonomi gran parte del proprio pacchetto azionario e al contempo Bonomi andrebbe a rimpinguare la propria quota attraverso il prossimo aumento di capitale della banca ligure. 
A Piazza Affari il titolo Banca Carige segna anche oggi un balzo nell’ordine del 5% dopo il +4,115 segnato ieri proprio in scia all’emergere delle prime voci di un interesse di Bonomi verso l’istituto genovese. 
Si tratta sul prezzo, nuovo incontro verso metà mese 
Nell’incontro tra Fondazione Carige e Bonomi le due parti si sono confrontate già sul possibile prezzo a cui effettuare il passaggio di mano del pacchetto di azioni. La Fondazione avrebbe chiesto un premio rispetto al valore attuale del titolo di 0,05 euro per azione. Secondo quanto riferito da “La Repubblica” il premio richiesto sarebbe di circa il 20%, mentre Bonomi al momento non vorrebbe discostarsi dai valori effettivi di Borsa di Carige. Un nuovo incontro sarebbe in agenda verso metà mese.
Da definire ancora l’entità dell’aumento di capitale 
Bonomi, già azionista di Bpm,
mirerebbe a rilevare una quota consistente di Banca Carige facendo leva anche sul prossimo aumento di capitale che potrebbe rivelarsi più consistente del  previsto raggiungendo i 700 mln di euro. “La situazione resta ancora molto fluida”, rimarcano gli analisti di Equita considerando che la Bce deve ancora esprimersi sul capital remediation plan (4 febbraio) approvando l`entità dell`aumento di capitale, mentre la Fondazione deve ancora dare l`ok al piano di ricapitalizzazione”. 
Sommando la quota del 18,9% della Fondazione e quella da sottoscrivere nell’ambito della ricapitalizzazione, Bonomi potrebbe arrivare fino al 29%. A ipotizzare tale quota è “Il Messaggero” che rimarca però come la Fondazione potrebbe optare per sindacare parte della sua quota e in tal caso Bonomi potrebbe aspirare fino a un massimo del 25% del capitale.