Fatturazione digitale: il risparmio per la pubblica amministrazione sarà di circa 1mld di euro all’anno

A margine dell'evento di formazione "Fatturazione elettronica, la rivoluzione non può attendere rivolto a tutti i digital champions", Liliana Fratini Passi, direttore generale del Consorzio CBI, ha fatto il punto sull'obbligo di fatturazione elettronica che entrerà in vigore dal prossimo 31 marzo 2015 e che si estenderà alle operazioni verso tutte le amministrazioni pubbliche.
"Siamo di fronte a una rivoluzione culturale e organizzativa che riguarda l'intero Sistema Paese", ha dichiarato Liliana Fratini Passi, evidenziando come "se si considera che con ogni fattura ricevuta in formato digitale si risparmiano circa 17 euro, 14 euro per il minor impiego di manodopera e 3 euro per la riduzione dei materiali e dello spazio utilizzato, il passaggio progressivo al formato digitale avrà un beneficio potenziale per la pubblica amministrazione di circa 1 miliardo di euro l'anno, grazie alla riduzione dei costi legati alle attività svolte, alla migliore accuratezza del processo, alla riduzione degli archivi e all'abbattimento dei tempi di esecuzione dei processi e quindi anche di pagamento".
Il direttore generale del consorzio che gestisce l'infrastruttura di rete che collega oltre 980.000 mila imprese e circa 580 istituti finanziari, ha in questa direzione evidenziato come "in tale scenario l'industria bancaria è all'avanguardia nella definizione di soluzioni che alimentano il circolo virtuoso tra ottimizzazione dei processi aziendali, fluidità nelle relazioni commerciali tra aziende, maggiore trasparenza nelle relazioni tra aziende e intermediari finanziari, semplificazione delle operazioni di accesso al credito".
In particolare, il Consorzio CBI ha sviluppato una nuova funzione CBI "Fattura PA", attiva dal 6 dicembre 2013, che consente ad un Consorziato di interfacciarsi con il Sistema di Interscambio dell'Agenzia delle Entrate gestito da Sogei per l'invio di fatture elettroniche per conto dei propri clienti aziende creditrici o per la ricezione di fatture elettroniche per conto delle proprie clienti pubbliche amministrazioni debitrici.
"Siamo di fronte a una rivoluzione culturale e organizzativa che riguarda l'intero Sistema Paese", ha dichiarato Liliana Fratini Passi, evidenziando come "se si considera che con ogni fattura ricevuta in formato digitale si risparmiano circa 17 euro, 14 euro per il minor impiego di manodopera e 3 euro per la riduzione dei materiali e dello spazio utilizzato, il passaggio progressivo al formato digitale avrà un beneficio potenziale per la pubblica amministrazione di circa 1 miliardo di euro l'anno, grazie alla riduzione dei costi legati alle attività svolte, alla migliore accuratezza del processo, alla riduzione degli archivi e all'abbattimento dei tempi di esecuzione dei processi e quindi anche di pagamento".
Il direttore generale del consorzio che gestisce l'infrastruttura di rete che collega oltre 980.000 mila imprese e circa 580 istituti finanziari, ha in questa direzione evidenziato come "in tale scenario l'industria bancaria è all'avanguardia nella definizione di soluzioni che alimentano il circolo virtuoso tra ottimizzazione dei processi aziendali, fluidità nelle relazioni commerciali tra aziende, maggiore trasparenza nelle relazioni tra aziende e intermediari finanziari, semplificazione delle operazioni di accesso al credito".
In particolare, il Consorzio CBI ha sviluppato una nuova funzione CBI "Fattura PA", attiva dal 6 dicembre 2013, che consente ad un Consorziato di interfacciarsi con il Sistema di Interscambio dell'Agenzia delle Entrate gestito da Sogei per l'invio di fatture elettroniche per conto dei propri clienti aziende creditrici o per la ricezione di fatture elettroniche per conto delle proprie clienti pubbliche amministrazioni debitrici.