Famiglie, boom dei risparmi dopo la pandemia: aumento del 78%
Tra i danni del Covid e gli investimenti pubblici per far ripartire l’economia, i cittadini sono passati attraverso la pandemia vedendo lievitare i propri risparmi (+78%) ma anche con una notevole picconata alle loro certezze finanziarie in molti casi. Allianz ha presentato oggi la dodicesima edizione del suo “Global Wealth Report”, che esamina nel dettaglio la situazione patrimoniale e debitoria delle famiglie in quasi 60 paesi.
L’anno dei contrasti
Il 2020 è stato l’anno dei contrasti estremi. Il Covid-19 ha distrutto milioni di vite e mezzi di sussistenza e l’economia mondiale è precipitata nella sua più profonda recessione dalla seconda guerra mondiale. Allo stesso tempo, gli Stati e le Banche Centrali hanno mobilitato somme inimmaginabili per sostenere l’economia, i mercati e le persone. E con successo: i redditi si sono stabilizzati e i mercati azionari si sono ripresi rapidamente. Con questo vento favorevole, nel 2020 la ricchezza delle famiglie ha resistito alla crisi del Covid-19: gli asset finanziari lordi globali sono aumentati del 9,7%, raggiungendo per la prima volta l’incredibile soglia dei 200 trilioni di euro.
Il boom risparmio
Il risparmio è stato il driver principale: poiché i lockdown hanno ridotto drasticamente le opportunità di consumo, è nato il fenomeno globale del “risparmio forzato”. I nuovi risparmi sono aumentati del 78% a 5,2 trilioni di euro nel 2020, un record assoluto. Gli afflussi sui depositi bancari sono quasi triplicati (+187%). I depositi bancari hanno rappresentato la metà o più dei nuovi risparmi in tutti i mercati considerati. Di conseguenza, per la prima volta, i depositi bancari mondiali sono cresciuti a un tasso a doppia cifra e cioè dell’11,9%; il precedente picco di crescita era stato dell’8% nell’anno della crisi finanziaria (2008). Mentre il valore dei titoli – sostenuti dal rally dei mercati – è cresciuto del 10,9%, gli attivi assicurativi e dei fondi pensione hanno mostrato uno sviluppo notevolmente più debole, crescendo del 6,3%.
Effetto vaccini
Nel 2021, dopo un avvio d’anno sottotono, le continue strozzature nel commercio mondiale e le nuove varianti del virus hanno imposto nuove restrizioni. Ciò nonostante, il PIL globale crescerà fortemente nel 2021, alimentato dalle campagne di vaccinazione che consentono alle economie di riaprire e tornare alla normalità. Inoltre, restano in vigore politiche monetarie espansive e un generoso sostegno pubblico. A parte eventuali importanti correzioni dei mercati azionari, il 2021 dovrebbe rivelarsi un altro anno positivo per loro, con una crescita complessiva degli asset finanziari a livello globale di circa il 7%.
La situazione in Italia
Gli asset finanziari lordi delle famiglie italiane nel 2020 sono aumentati solo del 2,2%, al di sotto della media regionale dell’Europa occidentale che è stata del 5,8%. In effetti, solo la Spagna, dove gli asset finanziari si sono addirittura ridotti, ha registrato una crescita più debole nel 2020. Come si spiega? Il valore dei titoli è diminuito del 3,5% (sono il 39% di tutti gli asset finanziari), riflettendo la debole performance del mercato azionario italiano e il fatto che le famiglie italiane – in netto contrasto con la maggior parte dei loro “vicini” – hanno ritirato denaro dai mercati dei capitali, continuando a scaricare obbligazioni. I depositi bancari sono invece aumentati del 7,2%, l’aumento più consistente dai giorni precedenti la Grande Crisi Finanziaria, alimentati da afflussi record di nuovi risparmi che sono balzati del 70% nel 2020. Infine, gli asset delle assicurazioni e dei fondi pensione sono cresciuti di un solidissimo 6,4%. La quota di portafoglio di questa asset class è ancora modesta: il 25% rispetto alla media dell’Europa Occidentale del 39%, sebbene sia aumentata di oltre 10 punti percentuali dal 2009, inversamente alla quota riferita ai titoli che hanno perso quasi 10 punti percentuali.
Gli asset finanziari netti
Gli asset finanziari netti, infine, sono aumentati del 2,7%. Con attività finanziarie nette pro capite di 62.780 euro, l’Italia è rimasta al 17° posto nella classifica dei 20 paesi più ricchi (si veda la tabella degli asset finanziari pro capite), appena un gradino sopra la Germania. Come altri paesi europei quali Francia, Belgio o Gran Bretagna, l’Italia è scesa drasticamente nella classifica dal 2000. Di conseguenza, la top 10 ha un aspetto diverso oggi rispetto al 2000: sono più rappresentate oggi il Nord Europa e l’Asia, ma con gli Stati Uniti e la Svizzera che continuano a svettare in cima alla classifica.
Per il 2021 ci si può aspettare uno sviluppo più dinamico, soprattutto grazie a un mercato azionario vivace. Con circa il 3,5%, gli asset finanziari delle famiglie italiane sono aumentati nel primo semestre del 2021 già più velocemente di tutto lo scorso anno.