Notizie Notizie Mondo Facebook: perché comprarla se gli insiders la vendono?

Facebook: perché comprarla se gli insiders la vendono?

17 Maggio 2012 09:45

Se non sarà l’Ipo più eclatante della storia, quella di Facebook è senza dubbio una delle più chiaccherate della storia recente. L’ultima polemica riguarda il recente annuncio dell’aumento delle azioni che verranno messe sul mercato a partire dal prossimo 18 maggio, data della quotazione sul Nasdaq del social network di Mark Zuckerberg. Il numero di azioni acquistabili salirà ad oltre 400 milioni, aumentando di oltre 16 miliardi di dollari il valore totale della Ipo.

L’ovvia conseguenza è che, se le azioni sul mercato aumentano, diminuisce di pari passo la quota posseduta dagli azionisti interni, tra cui Goldman Sachs e il fondo Tiger, che hanno aumentato del 50% la quota offerta al mercato, ma anche gli stessi impiegati della società di Menlo Park che al momento possiedono il 32,4% delle azioni. Stando ai calcoli di Silicon Alley Insider, gli azionisti interni starebbero vendendo circa il 60% del totale delle azioni che saranno disponibili con la Ipo (mentre, all’epoca della quotazione di Google, erano solo il 30%). La quota che lo stesso Zuckerberg offrirà al mercato sarà di 30,2 milioni di azioni, con una conseguente diminuzione della quota con diritto di voto in mano al giovane Ceo.

La domanda che alcuni osservatori ora si fanno quindi è: perché mai gli investitori dovrebbero comprare sul mercato delle azioni da cui gli stessi shareholder di Facebook si stanno liberando? A quanto pare, coloro che hanno contribuito a rendere grande il social network garantendogli l’appoggio finanziario nelle prime fasi della sua vita, ora stanno cogliendo l’occasione per rientrare dei propri investimenti prima che l’inizio delle contrattazioni sul mercato impedisca loro per diverso tempo – come spesso accade – di vendere le proprie quote, a rischio di vederne decrescere il valore. Segnali di possibili inversioni di tendenza delle fortune di Menlo Park sono infatti arrivate dagli ultimi risultati trimestrali, che hanno visto l’utile netto di inizio 2012 scendere del 12% annuo a 205 milioni di dollari.

All’attesa Ipo del prossimo 18 maggio non potranno partecipare gli investitori italiani, ai quali sarà permesso, però, entrare nei giochi successivamente acquistando le azioni sul mercato.