Notizie Notizie Mondo Facebook: gusti e abitudini in classifica con Graph Search. Un milione di utenti scappano dagli Usa

Facebook: gusti e abitudini in classifica con Graph Search. Un milione di utenti scappano dagli Usa

16 Gennaio 2013 09:56
Siamo abituati a considerare il concetto di “motore di ricerca” come sinonimo di “Google”, quindi non stupisce che la nuova trovata di Facebook suoni come un tentativo di espugnare il feudo di Mountain View. Ma in realtà Graph Search, la nuova trovata di Facebook, a cui la società lavorava da tempo inaugurata durante l’evento organizzato ieri per giornalisti e blogger, è qualcosa che va al di là dell’idea su cui si regge l’impero di Google.
Il nuovo prodotto targato Menlo Park è infatti un motore di ricerca che attinge dalle informazioni postate dagli utenti – nel pieno rispetto della privacy di ognuno – per consentire a ciascuno, con una semplice query, di individuare tra i propri “amici” quelli che condividono un certo interesse, un certo hobby, a cui piace un certo film o un certo ristorante, individuando così qualsiasi sottoinsieme possibile a partire dalla propria rete di contatti. Oppure si può trovare tra i propri post e tra le proprie foto quelle che hanno totalizzato il maggior numero di “mi piace” o di commenti. In altre parole, permettendo di creare una classifica dei contenuti e delle abitudini sociali di tutti gli utenti. Le potenzialità di condivisione degli interessi vengono così moltiplicate, come anche la possibile creazione di valore per gli inserzionisti. Certo, si tratta di un progetto ai suoi primi passi, come ha tenuto a specificare il giovane Ceo di Facebook, ma dal periodo di test alla piena operatività il passo potrebbe essere breve.
Nonostante la differenza tra i motori di ricerca di Mountain View e Menlo l’idea di Zuckerberg potrebbe essere in effetti un preludio per passi successivi che potrebbero portare ad una sfida più aperta tra Facebook e Google, una sfida in cui il premio è il favore degli advertiser. Per adesso, Mark Zuckerberg – che secondo il Financial Times potrebbe assicurarsi già a questo punto un quarto della fetta del mercato dei motori di ricerca – si è limitato a far sapere che gli sarebbe piaciuto collaborare con Google a questo progetto, ma non è stato possibile per la mancanza di un accordo sulle modalità d’uso dei dati personali degli utenti.
 
Proprio la privacy sui dati personali potrebbe essere lo scoglio su cui i sogni di Zuckerberg si potrebbe infrangere, e sicuramente è stato tra i dubbi che ha colto ieri gli investitori nel titolo, che nonostante l’annuncio bomba ha ceduto il 2,74%. La nuova funzione di Facebook potrebbe infatti infastidire parecchi utenti che, come migliaia di altri hanno già fatto, potrebbero presto decidere di fare virtualmente le valigie e chiudere i propri account sul social network. Stando alle statistiche pubblicate dal sito Socialbakers.com, nelle ultime due settimane, tra chiusura di profili “fake” e sottoscrittori stanchi delle intrusioni altrui nella propria vita personale, gli Stati Uniti hanno perso ben 1,36 milioni di utenti, la Gran Bretagna oltre 346 mila, il Canada oltre 142 mila.
Tuttavia, considerando che negli ultimi sei mesi il saldo di questi Paesi è più che attivo: quasi 12 milioni di utenti in più per gli Usa, quasi 2,4 min più per il Regno Unito, oltre un milione di utenti in più per il Canada. Solo il Venezuela, negli ultimi sei mesi, ha ceduto oltre 40 mila utenti, mentre l’utenza italiana è sempre attiva, con un milione e mezzo di nuovi utenti registrati nell’ultimo semestre, di cui oltre 55 mila solo negli ultimi quindici giorni.
Il tempo delle preoccupazioni per Zuckerberg, quindi, sembra ancora lontano.