Eurozona: Pmi manifattura scende ancora, “crisi settore non mostra segnali di una fine imminente”
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Il settore manifatturiero dell’eurozona a giugno resta in contrazione. Stando al dato finale elaborato da Ihs Markit, l'indice Pmi manifatturiero della zona euro si è attestato a 47,6 punti contro la stima flash di 47,8 e il dato finale di maggio a 47,7.
"A giugno, continuando a diminuire ad elevati livelli mai osservati in più di sei anni, il settore manifatturiero dell’eurozona rimane saldamente in una forte contrazione - afferma Chris Williamson, chief business economist di Ihs Markit -. Il secondo trimestre è terminato con risultati deludenti, con il relativo Pmi medio che è stato il più basso dall’inizio del 2013, in linea con il crollo della produzione ad un tasso trimestrale di circa lo 0,7% riportato dai dati ufficiali e agendo da forza negativa per il Pil". "La crisi del settore non mostra segnali di una fine imminente - prosegue l'economista -. Gli indicatori anticipatori di tendenze sono rimasti a giugno pericolosamente deboli, aggiungendo ulteriori paure circa lo stato di salute dell’economia durante la seconda parte dell’anno".
"A giugno, continuando a diminuire ad elevati livelli mai osservati in più di sei anni, il settore manifatturiero dell’eurozona rimane saldamente in una forte contrazione - afferma Chris Williamson, chief business economist di Ihs Markit -. Il secondo trimestre è terminato con risultati deludenti, con il relativo Pmi medio che è stato il più basso dall’inizio del 2013, in linea con il crollo della produzione ad un tasso trimestrale di circa lo 0,7% riportato dai dati ufficiali e agendo da forza negativa per il Pil". "La crisi del settore non mostra segnali di una fine imminente - prosegue l'economista -. Gli indicatori anticipatori di tendenze sono rimasti a giugno pericolosamente deboli, aggiungendo ulteriori paure circa lo stato di salute dell’economia durante la seconda parte dell’anno".