Eurozona: economia “rimasta a punto morto”, attesa modesta crescita Pil nel III trim. (Markit)
L'attuale debolezza dell'economia dell'eurozona si è protratta fino alla fine del terzo trimestre con gli
ultimi dati Pmi: nella lettura finale di settembre l'indice Pmi servizi dell'area euro, calcolato da Markit, si è attestato a 52,4 punti dai 53,1 del mese precedente e dai 52,8 punti della stima flash.
"Il Pmi suggerisce che l'economia dell'eurozona nel terzo trimestre è rimasta a un punto morto. Dalla lettura dei dati d'indagine, dopo la stagnazione del Pil nel secondo trimestre, nel terzo possiamo solo aspettarci una modesta crescita dello 0,2-0,3%, avendo perduto lo slancio mentre ci avviciniamo all'ultimo trimestre dell'anno". E' di questo parere Chris Williamson, capo economista presso Markit. "Certamente - continua l'economista - ci sono aree di crescita: l'economia irlandese è in forte ripresa, in Spagna si assiste a una crescita ancora elevata e il settore terziario tedesco sta fornendo elementi importanti per lo sviluppo dell'intera regione. Eppure lo scenario generale è quello di un'economia della moneta unica in lotta contro molteplici difficoltà, tra le quali la mancanza di domanda interna in molte nazioni, prestiti bancari limitati, sanzioni alla Russia e la resistenza delle aziende ad ingrandirsi a causa di prospettive economiche incerte".
"L'indagine ha indicato che nell'intera regione la crescita dei nuovi ordini è scivolata fino a raggiungere il più debole valore in quasi un anno, suggerendo che la domanda di beni e servizi sta a malapena crescendo", afferma Williamson, secondo cui "in risposta a questo, l'occupazione è rimasta più o meno invariata e, se tale assenza di domanda persiste, l'assottigliamento delle commesse in giacenza fa presagire un nuovo possibile calo degli organici nei prossimi mesi". Secondo l'economista di Markit "il calo della crescita indicato dal Pmi porrà ulteriori pressioni sulla Bce per ampliare i piani di acquisto di asset, in modo che non si limiti all'acquisizione dei titoli Abs più rischiosi, ma inizi anche l'acquisizione di debito pubblico".
ultimi dati Pmi: nella lettura finale di settembre l'indice Pmi servizi dell'area euro, calcolato da Markit, si è attestato a 52,4 punti dai 53,1 del mese precedente e dai 52,8 punti della stima flash.
"Il Pmi suggerisce che l'economia dell'eurozona nel terzo trimestre è rimasta a un punto morto. Dalla lettura dei dati d'indagine, dopo la stagnazione del Pil nel secondo trimestre, nel terzo possiamo solo aspettarci una modesta crescita dello 0,2-0,3%, avendo perduto lo slancio mentre ci avviciniamo all'ultimo trimestre dell'anno". E' di questo parere Chris Williamson, capo economista presso Markit. "Certamente - continua l'economista - ci sono aree di crescita: l'economia irlandese è in forte ripresa, in Spagna si assiste a una crescita ancora elevata e il settore terziario tedesco sta fornendo elementi importanti per lo sviluppo dell'intera regione. Eppure lo scenario generale è quello di un'economia della moneta unica in lotta contro molteplici difficoltà, tra le quali la mancanza di domanda interna in molte nazioni, prestiti bancari limitati, sanzioni alla Russia e la resistenza delle aziende ad ingrandirsi a causa di prospettive economiche incerte".
"L'indagine ha indicato che nell'intera regione la crescita dei nuovi ordini è scivolata fino a raggiungere il più debole valore in quasi un anno, suggerendo che la domanda di beni e servizi sta a malapena crescendo", afferma Williamson, secondo cui "in risposta a questo, l'occupazione è rimasta più o meno invariata e, se tale assenza di domanda persiste, l'assottigliamento delle commesse in giacenza fa presagire un nuovo possibile calo degli organici nei prossimi mesi". Secondo l'economista di Markit "il calo della crescita indicato dal Pmi porrà ulteriori pressioni sulla Bce per ampliare i piani di acquisto di asset, in modo che non si limiti all'acquisizione dei titoli Abs più rischiosi, ma inizi anche l'acquisizione di debito pubblico".