Notizie Notizie Mondo Europa sotto scacco energia, per eToro il continente verrà trascinato in recessione entro la fine dell’anno

Europa sotto scacco energia, per eToro il continente verrà trascinato in recessione entro la fine dell’anno

22 Agosto 2022 18:00

Con i prezzi record del gas naturale, il razionamento energetico incombente, la stagflazione e lo spettro della recessione, l’Europa è bloccata tra l’incudine e il martello dell’economia. A riguardo Ben Laidler, global markets strategist di eToro, che pur non offrendo una rosea aspettativa per l’economia del Vecchio Continente, invita a tracciare un confine tra economia e mercato azionario, soprattutto in Europa.

“La crisi energetica è difficile da gestire e con ogni probabilità trascinerà il continente in recessione entro la fine dell’anno, protraendo il suo impatto fino al 2023” afferma Ben Laidler. I prezzi del gas naturale nell’UE sono ai massimi storici (vedi grafico qui sotto) e il continente sta lottando per riempire gli stoccaggi invernali da quando la Russia ha utilizzato la dipendenza dell’Europa dal gas come arma, riducendo le esportazioni. Questi picchi, secondo il manager di eToro, “stanno guidando la crisi del costo della vita per i consumatori, mentre i governi cercano riparo, costretti ad aumentare il sostegno fiscale. Molti pregano per un inverno mite o per la tolleranza russa e intanto si rincorrono le voci che chiedono il razionamento, una misura che sarà il prossimo piano di emergenza della Germania”.

Gli effetti sull’euro e sull’azionario

L’euro sta risentendo più di tutti di questa tempesta, mentre l’azionario non sembra piegarsi al vento. Secondo Ben Laidler, “I titoli azionari europei non sono andati infatti così male come si temeva, con un ritardo sui mercati globali di ‘solo’ il 5% negli ultimi mesi. È pur vero che parliamo di titoli che erano già a buon mercato: ad esempio, la Germania, la più colpita, ha uno sconto del 45% sul P/E degli Stati Uniti. A sostenere i titoli del Vecchio Continente è anche la debolezza della moneta unica. Metà delle vendite europee provengono dall’estero, e un euro meno forte fornisce un cuscinetto di competitività. Gli utili del secondo trimestre sono poi aumentati del 29%, il triplo della crescita dell’S&P 500, e del 7% rispetto alle previsioni, con il continente che ha beneficiato di una base di utili precedentemente depressa e di aspettative basse. Con un euro debole, tassi d’interesse ancora bassi e l’aumento della spesa fiscale, persistono i fattori a sostegno dell’azionario”.

Il manager di eToro ricorda che “le economie non sono sempre mercati azionari. Il Regno Unito ha probabilmente le peggiori prospettive di qualsiasi grande economia, con un’inflazione del 13% e previsioni di recessione per cinque trimestri, ma è il grande mercato che ha registrato le migliori performance quest’anno”.