Euro/dollaro: risalita sopra quota 1,36 all’indomani dello scampato default Usa
Prima parte di seduta con la valuta unica protagonista. Poco prima delle 11 il cambio euro/dollaro viaggia sopra quota 1,3626 (+0,67%). Un movimento rialzista all’indomani dello scongiurato default degli Stati Uniti in extremis.
Ieri il Congresso americano ha raggiunto un accordo per riaprire il governo fino al 15 gennaio e alzare il limite del debito fino al 7 febbraio. “Non è da escludersi che la reazione del biglietto verde sia modesta, per almeno due ragioni” avvertono gli esperti dell’ufficio studi di Intesa Sanpaolo. “Innanzi tutto, l’accordo raggiunto non rappresenta affatto una soluzione definitiva al problema fiscale (il primo passo sarà infatti l’istituzione di una commissione bicamerale per discutere i temi della spesa di medio termine entro il 13 dicembre). Secondo, gli effetti negativi dello stallo che nel frattempo si è verificato rischiano di far rinviare all’anno prossimo l’avvio del tapering, generando ulteriore incertezza sulla sostenibilità della ripresa e sull’azione della Fed”. Secondo gli analisti della banca italiana “se in questi giorni i dati statunitensi dovessero ad esempio deludere, il recupero, anche parziale, del biglietto verde verrebbe compromesso”.
Ieri sera la Federal Reserve ha pubblicato il Beige Book, il report sullo stato di salute della prima economia al mondo, che è stato complessivamente positivo. Nel periodo che comprende settembre e i primi giorni di ottobre un terzo dell’economia statunitense ha evidenziato una lenta fase di crescita e solo in casi sporadici è stata rilevata l’influenza dello “shutdown”. Nel complesso, il tasso di crescita statunitense è confermato nel range “modesto-moderato”. Il resoconto sarà utilizzato nel corso della prossima riunione del board della Fed in calendario per il 29-30 ottobre.