Eurodollaro: in arrivo nuovi minimi
Dopo aver testato ieri i minimi a due anni (toccati lo scorso 7 novembre a 1,2358) a 1,2359 usd, l’incrocio tra la moneta unica e il biglietto verde torna a crescere e in corrispondenza della chiusura delle contrattazioni nel vecchio continente per acquistare un euro sono necessari 1,2479 dollari Usa.
Da un lato le nuove misure di stimolo che probabilmente saranno approvate dalla Banca centrale europea, dall’altro le indicazioni contrastanti in arrivo dalla prima economia. Poco prima dell’apertura delle contrattazioni a New York la coppia eur/usd ha toccato il minimo intraday a 1,2402 dopo la pubblicazione dell’indice relativo la crescita statunitense nel terzo trimestre, rivista al rialzo al 3,9%. Ad alleviare la pressione sul cross ci hanno pensato gli aggiornamenti relativi prezzi delle abitazioni (0,0% m/m per l’indice Fhfa), manifatturiero dell’area di Richmond (calo da 20 a 4 punti) e fiducia dei consumatori (da 94,1 a 88,7 punti).
Al di là dell’andamento odierno la view degli analisti resta improntata al ribasso. “Sembra che la Bce stia preparando apertamente il campo per un vero e proprio QE”, ha detto Ipek Ozkardeskaya di Swissquote riferendosi alle parole pronunciate dal chairman Draghi nel corso del suo intervento al Congresso Bancario Europeo. “L’EUR/USD -rileva l’esperto – dovrebbe uscire presto dalla zona di correzione rialzista”. “Si stanno formando offerte per le opzioni a 1,24/1,25, che dovrebbero esercitare maggiori pressioni sul supporto a 1,2350/60 per tutta la settimana”. Nelle nuove stime diffuse oggi, la britannica Barclays si attende un calo del cross a 1,22 nel quarto trimestre, a 1,17 nei primi tre mesi del 2015 e a 1,13 nei successivi tre.