Notizie Euro/dollaro: da Grecia solo effetti “emozionali” sul cambio. Domina ancora la fascia 1,10-1,05

Euro/dollaro: da Grecia solo effetti “emozionali” sul cambio. Domina ancora la fascia 1,10-1,05

20 Aprile 2015 10:06

Nella seconda metà della passata settimana, mentre i mercati azionari si muovevano con decisione al ribasso, l’euro ha messo a segno un guadagno di 3 punti percentuali contro il dollaro. Come può essere letta questa reazione? L’Euro non ha paura delle conseguenze di un default della Grecia e dell’uscita di Atene dalla moneta unica? 

Probabilmente sì, ma meno di quanto ci si potrebbe aspettare. Non solo per i sostegni messi dalla Banca centrale europea che hanno ridotto i rischi di contagio ma anche perché, sul mercato Forex, altre variabili agiscono sulla valuta. Sullo sfondo rimane sempre la divergenza di politiche monetaria al di qua e al di là dell’Atlantico. È la posizione delle due banche centrali che determina la direzione fondamentale delle due valute, al di là di deviazioni dettate da eventi con effetti temporali limitati. “La Grecia, sin dalla vittoria elettorale di Tsipras – sottolinea il trader indipendente Filippo Scimone – ha avuto solo effetti ‘emozionali’ sul cambio sia in positivo che in negativo”. Basti pensare che nelle ultime cinque settimane “il range di movimento è stato quello delimitato dalla candela del 18 marzo, range che possiamo estendere fino a ricomprendere l’area del minimo annuale a 1,05/1,0462”. Una candela a sua volta determinata dagli esiti della riunione del Comitato di politica monetaria della Federal Reserve. “Dal punto di vista fondamentale – riprende Scimone – l’uptrend di breve periodo (nel medio vale sempre il trading range) è determinato nelle ‘previsioni’ che si fanno e si disfano da una settimana all’altra sull’inizio del rialzo dei tassi da parte della Fed. In settimana sono stati diffusi dati sullo stato di salute dell’economia statunitense che il mercato ha percepito come deboli anche se migliori rispetto alle rilevazioni del mese scorso. Sulla base di questi dati abbiamo avuto commenti dovish da parte di alcuni esponenti della Fed come Lockhart, Rosengreen e Mester”. 

Le ragioni ragioni ‘tecniche’ del rimbalzo richiamano in campo area 1,05: “Già martedì scorso l’impossibilità di aggiornare il minimo di lunedì e di avvicinarsi al big round number 1,05, nonché una serie oraria di minimi crescenti, indicava come obbligata la via del rialzo”. La possibilità che il rimbalzo prosegua in direzione della parte alta dell’ampio canale laterale descritto rimane intatta al di là dell’inversione di rotta odierna. Secondo Michael Hewson, chief market analyst di CMC Markets UK “la rottura al rialzo di1,0760 e un successivo movimento oltre 1,0800 potrebbero determinare un ritorno in area 1,1000”.