L’Euro si conferma sotto pressione
Seduta interlocutoria per la moneta unica che inizia l’ottava sostanzialmente invariata in attesa di novità dall’Eurogruppo. Oggi la testata tedesca Die Welt ha riportato l’indiscrezione secondo cui gli ispettori della troika sarebbero arrivati alla conclusione che Atene ha bisogno di due anni in più per l’implementazione delle riforme. La mancata concessione della proroga costringerebbe l’esecutivo greco a tagli per circa 20,7 miliardi di euro.
Attualmente l’euro quota 1,2727 dollari e 101,07 yen, lo 0,1 e lo 0,2% in meno rispetto al dato precedente. “Da un punto di vista tecnico -ha commentato Filippo A. Diodovich, Market Strategist di IG- la tenuta del supporto dinamico rappresentato dalla media mobile a 100 giorni al momento in transito a 1,2690 lascia ancora aperto uno spiraglio per le aspettative di crescita di breve”.
“Servirà tuttavia -continua l’esperto- il superamento delle resistenze comprese tra 1,2790 e 1,28 per creare i presupposti per un allungo in direzione dell’obiettivo a 1,2876. L’eventuale cedimento di 1,2690 evidenzierebbe, invece, la debolezza dell’eur/usd introducendo una caduta fino sui supporti situati a 1,2607 (50% del ritracciamento di Fibonacci del rialzo messo a segno tra fine luglio e metà settembre)”.
Oggi la divisa nipponica è stata penalizzata dalla lettura inferiore alle attese del Pil del terzo trimestre che ha spinto gli operatori a scommettere su nuove misure di stimolo da parte delle autorità monetarie. Nel terzo trimestre 2012 l’economia del Sol levante ha registrato un calo congiunturale dello 0,9% mentre il dato annualizzato si attesta a -3,5%.
Tra le altre valute, segno meno anche per la sterlina, scesa ai minimi da due mesi sul dollaro. Le vendite sono state innescate dall’annuncio che la Bank of England utilizzerà i proventi del programma di acquisto bond per tagliare il debito. Gli operatori considerano questo tipo di misure come una forma di allentamento quantitativo.