Euro risale da minimi a 6 settimane sostenuto da indici Pmi
Ritorno in area 1,35 per il cross euro/dollaro reduce dai forti ribassi delle ultime sedute in scia all’emergere di timori deflattivi per l’eurozona che hanno alimentato le aspettative di un taglio del costo del denaro da parte della Bce. L’euro nella notte aveva toccato un minimo a 1,3442, livello più basso dallo scorso 18 settembre. “Dopo la forte volatilità che ha caratterizzato i mercati e soprattutto l’euro durante la scorsa settimana – commenta oggi Matteo Paganini, Chief Analyst DailyFX (FXCM) – oggi siamo di fronte a movimenti di consolidamento e di pausa, con il dollaro lievemente in correzione ribassista contro euro, sterlina, dollaro australiano e yen”.
Sostegno all’euro è arrivato dall’indice Pmi manifatturiero dell’eurozona. A ottobre l’indice calcolato da Markit si è attestato a 51,3 punti dai 51,1 del mese precedente. Si tratta della lettura finale, in linea con la stima flash. Meglio della stima flash è risultato il Pmi manifatturiero tedesco (51,7 dai 51,5 della stima flash).
Questa settimana l’evento clou per l’euro è rappresentato dal meeting Bce di giovedì con il governatore mario Draghi che potrebbe palesare una posizione più aggressiva in virtù del calo dell’inflazione allo 0,7% annuo a ottobre, ben sotto il target del 2%. Il consensus di mercato è per un nulla di fatto con tassi fermi allo 0,5%. Sul fronte economico attese per domani invece le nuove stime di autunno della Commissione Europea.